Unive rsità degli Studi di Padova [623461]

Unive rsità degli Studi di Padova
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica

Tesi di Laurea

LA SINDROME DEL BURNOUT TRA GLI
INFERMIERI DI AREA CRITICA:
REVISIONE DELLA LETTERATURA

Rela tore: Dott. Capretta Franco

Laureanda : Simonetto Paola
Matricola no 1025222

Anno Accad emico 2014 -2015

INDICE

ABSTRACT
INTRODUZIONE pag. 1
CAPITOLO 1: SINDROME DEL BURNOUT pag. 3
1.1 Definizione della sindrome del B urnou t pag. 3
1.1.1 Maslach Burnout Inventory (MBI) pag. 4
1.1.2 Burnout Pot ential Inventor y (BPI) pag. 5
1.2 Fattori e conseguenze de lla Sindrome del Burnout pag 5
CAPITOLO 2: LA DIMENSIONE DEL FENOMENO BURNOUT IN
AREA CRITICA pag. 9
CAPITOLO 3: MATERIALI E METODI pag. 13
3.1 Obiettivo dello studio pag. 13
3.2 Quesiti di ricerca pag. 13
3.3 Criteri di ricerca pag. 13
CAPITOLO 4: RISULTATI DELLA RICERCA pag. 17
4.1 Segni e sintomi del Burnout in area critica pag. 17
4.2 Fattori di rischio per il Burnout in area critica pag. 18
4.3 Come viene diag nosticato il Burnout? pag. 21
4.4 Esiste uno strumento diagnostico affidabile? pag. 22
4.5 Prevenzione e trattamento pag. 22
4.6 Esistono effetti negativi sui pazienti? pag. 24
CAPITOLO 5: DISCUSSIONE E CONCLUSIONI pag. 27
BIBLIOGRAF IA pag. 29
ALLEGATI pag. 33

ABSTRACT

Background : Il rischio di sviluppare la sindrome del Burnout è maggiore tra gli infermieri
di area critica perché devono affrontare situazioni stressanti e complesse. Il rischio è
proporzionale al tipo di coinvolgimento che si ha con la persona che si sta assistendo ed è
tipico delle professioni d’aiuto. Se non gestito può produrre sequele psicologiche di forte
disagio in grado di interferire non solo sulla sfera personale ma anche su quella
profes sionale; ciò può incidere drasticamente sulla qualità dell’assistenza erogata.
Gli infermieri vivono a più stretto contatto con il paziente, sia in termini di tempo, sia in
termini di emotività, soprattutto i professionisti di area critica, ragion per cui sono fra
quelli operatori sanitari che rischiano maggiormente il Burnout.

Problema: Gli infermieri di area critica sono a maggior rischio Burnout e quindi di
sviluppare dei problemi a livello personale, organizzativo e sociale, in primis nel luogo di
lavoro. Esso infatti causa apatia, assenteismo e una diminuzione del livello della qualità del
servizio offerto ai pazienti.

Scopo: Lo scopo della revisione della letteratura è quello di quantificare il fenomeno del
Burnout nei dipartimenti di area critic a, identificare i segni/sintomi e i fattori di rischio, ma
soprattutto individuare quali azioni consentono di prevenire e trattare tale sindrome per
migliorare l’assistenza infermieristica erogata.

Discussione e conclusioni: Questo elaborato conferma che l’infermiere che opera in
contesti di emergenza/urgenza è esposto maggiormente al rischio di Burnout, questo
perché opera in situazioni di emergenza definite forti emotivamente. In alcuni studi è
risultato che i pazienti assistiti dagli infermieri con sind rome di Burnout non ricevono
prestazioni infermieristiche idonee. Per ridurre il rischio Burnout è necessario agire
all’interno dell’équipe professionale attraverso la prevenzione e ciò chiama in causa le
istituzioni e, al loro interno, l’organizzazione de l lavoro. Esse dovrebbero attivare un
percorso di supervisione a livello collettivo, oltre che individuale, e cercare di coinvolgere
tutto lo staff nel superamento delle problematiche presenti.

ABSTRACT

Background : The risk of devoloping the Burnout syn drome i s higher among crtical care
nurses because they have to deal with stressful and complex situations. The risk is
proportional to the type of involvement that yuo have with the person you are seeing and
it’s typical of the helping professions. If not managed it can produce psychological
sequelae of great distress that interfere not among personal sphere but also all the
professional; this can dramatically affect the quality of care provided.
Nurses living in close contact with the patient, both in term s of time, and in terms of
emotionality, especially of critical care professionals, so that health workers among those
with the highest risk of Burnout.

Problem: The critical care nurses are at higher risk of Burnout and can devolop problems
at a person al level, organizational and social, primarily in the workplace. It in fact cause
apathy, absenteeism and decline in the level of quality of service to patients.

Aim: The sc ope of the literature revisioni s to quantify the Burnout phenomenon in the
critic al area departments, identify signal/symptom and the risk factors, but especially
identify which actions allow prevention and treatment of such syndrome for improving the
nursing assistence given.

Discussion and conclusions: This paper confirm that the nu rses who operate in
emergency/urgency contests are highly exposed to the Burnout risk, this is because he/sche
is operating in emergency situation defined emotionaly strong. Some studies has shown
that the pattents attended from nurses with the Burnout syn drome do not receive
appropriate nurse care. In order to reduce the Burnout risk it is necessary to act inside the
professional équipe through prevention, and this calls into question the institutions and,
inside them, the organization of work. They should attivate a path of collective
supervision, other than individual, and try to involve the entire staff in solving the
problems.

1
INTRODUZIONE
L’idea di stesura di questa tesi nasce dalla mia esperienza di tirocinio nelle Unità Operative
di Pronto Soccorso e di Cardiologia/ UTIC presso l’ Ospedale San Giacomo di
Castelfranco Veneto.
Il campo dell’emergenza -urgenza l’ho sempre considerato un ambiente professionalmente
impegnativo e nei confronti del quale temevo di non essere ade guatamente preparata ma, al
tempo stesso, mi ha sempre affascinato. Infatti durante la mia esperienza di tirocinio ho
avuto modo di apprezzare il lavoro degli infermieri di area critica e di condividere con loro
esperienze emotivamente “forti”. L’eme rgenza -urgenza deve essere risolta in modo
repentino e chi la gestisce è maggiormente esposto a un sen so di tensione ed ansia. Queste
situazioni risultano essere particolarmente stressanti per il professionista sanitario, il quale
è portano a mettere in atto de lle strategie per cercare di fronteggiare le situazioni ad alto
rischio emotivo.
L’obiettivo che mi sono preposta per lo studio della mia tesi è quello di ricercare attraverso
una revisione della letteratura la dimensione del fenomeno riferito alla sindro me di
Burnout in area critica e, attraverso l’identificazione di fattori di rischio, poter prevenire e
trattare questo fenomeno.

2

3
CAPITOLO 1
LA SINDROME DEL BURNOUT
1.1 Definizione della Sindrome del Burnout
La sindrome del Burnout comincia ad essere considerata una malattia professionale ad alta
rilevanza tra le professioni di aiuto. Intorno agli anni ’70, dopo aver osservato attentamente
dei volontari che lavoravano con lui in un istituto di assistenza sanitaria, Freude nberger
propose per la prima volta il termine Burnout come “ una condizione di esaurimento fisico
ed emotivo associati ad atteggiamenti negativi derivanti da un’intensa interazione con le
persone durante il lavoro”.1
Il Burnout è una risposta psicologica a llo stress cronico lavorativo di natura interpersonale
ed emozionale che appare nei professionisti che lavorano direttamente con i clienti,
pazienti o altri destinatari. Cristina Maslach definisce il Burnout nel 1970 come “ una
sindrome di Esaurimento Emot ivo ( EE), Depersonalizzazione ( DP) e Ridotta
Realizzazione Personale ( RP) che può insorgere in coloro che svolgono una qualche
attività lavorativa di aiuto” (helping professional). Questa concettualizzazione ha portato
all’identificazione delle tre dimensioni principali del Burnout che sono esaminate nel
Maslach Burnout Inventory, lo strumento leader a livello mondiale per la valutazione del
fenomeno per mezzo di tre sottoscale: EE, DP e RP.2
Questo modello trifasico elaborato da Maslach (1976) defin isce l’ EE come la sensazione
di non essere più in grado di offrire nulla a livello emotivo, ossia è considerato come uno
svuotamento delle risorse emotive e personali. La DP è caratterizzata da un atteggiamento
distaccato verso il lavoro, le persone e i c olleghi, cioè l’operatore adotta una strategia per
evitare i coinvolgimenti emotivi imposti dalla situazione professionale e questo porta a
sentimenti negativi e cinici nei confronti degli utenti e colleghi. La RP è la sensazione di
non svolgere adeguatame nte i compiti e di essere incompetente sul luogo di lavoro cioè la
tendenza a valutarsi e giudicarsi in modo negativo.
Farber critica il fatto che la maggior parte dei ricercatori hanno descritto il Burnout come
un unico fenomeno cioè come una sindrome. E gli invece ha proposto una differenziazione
della sindrome sulla base della descrizione di tre profili clinici; questi tipi di Burnout sono:
frenetico, sottovalutato e affranto e potrebbero essere il risultato di diversi modi di
rispondere allo stress del lavoro. La persona frenetica è sempre la più forte fino a quando è

4
esausta e cerca soddisfazione o successo per eguagliare lo stress causato dagli sforzi
investiti. Il tipo sottovalutato ha un’insufficiente motivazione e quindi deve far fronte alle
condizi oni di lavoro monotono che non dà soddisfazioni. Il tipo affranto infine cede
davanti a troppo stress con una riduzione della gratificazione sul lavoro.
Questa classificazione intuitiva di Farber ha sollevato la possibilità di mettere in
discussione l’uniformità della sindrome e considera la progettazione di più approcci
terapeutici specifici. Tuttavia c’è bisogno di un modello concettuale unificato composto da
elementi astratti integrati per intensificare uno o due aspetti dell’esperienza concreta.
In termini generali, il Burnout è la risposta del corpo al fallimento delle strategie di coping
che gli individui in genere utilizzano per gestire i fattori di stress sul luogo di lavoro .3
La sindrome del Burnout è diventato sempre più oggetto di studio nel la letteratura
scientifica. Nell’arco di 35 anni, abbiamo potuto osservare un notevole incremento del
numero di studi che trattano il Burnout. Il crescente interesse dei ricercatori per questo
disturbo psicosociale è facile da comprendere: in un tempo rela tivamente breve, le società
occidentali hanno sperimentato una serie di trasformazioni economiche, tecnologiche e
sociali che hanno influenzato le condizioni di lavoro, creando spesso una maggiore
vulnerabilità allo stress .4

1.1.1 Maslach Burnout Inventory (MBI)
Lo studio della sindrome del Burnout è possibile attraverso l’uso di specifici strumenti di
indagine; tra questi vi è il Maslach Burnout Inventory (MBI ), realizzato da Christina
Maslach e Jackson nel 1981. Il questionario rappresenta l’indicatore mag giormente
impiegato per identificare le dimensioni psicologiche di tale sindrome. Esistono diverse
versioni del MBI:
a) MBI -HHS : Maslach Burnout Inventory Human Services Survey per il personale
che opera nei servizi sociali e di assistenza medico -infermieris tica;
b) MBI -ES: Maslach Burnout Inventory Educational Survey per il personale docente
nelle istituzioni scolastiche;
c) MBI -GS: Maslach Burnout Inventory Generale Survey per tutte le altre categorie.
Il MBI è un questionario validato costituito da 22 items in b ase al quale il soggetto deve
valutare la frequenza e l’intensità con cui sperimenta sintomi, effetti, stati emotivi connessi

5
al suo lavoro. Questi 22 items vanno a misurare la tre differenti dimensioni del Burnout:
Esaurimento Emotivo (EE), Depersonalizza zione (DP) e Realizzazione Personale (RP).
A ciascuna domanda l’intervistato assegna un valore secondo la scala Lickert da 0 a 6 .5
(per maggiori dettagli si veda “Allegato1”)

1.1.2 Burnout Potential Inventory (BPI)
Il Burnout Potential Inventory (BPI) è un’altra scala di valutazione del livello di Burnout
ideata dalla Dottoressa Potter. Essa è costituita da 48 items che vanno ad esaminare le 12
diverse situazioni lavorative che espongono il soggetto a rischio Burnout. Ad ogni
domanda, l’intervistato as segna un valore seco ndo la scala Lickert da 1 a 9 e, sommando i
punteggi ottenuti, si avranno dei valori per ciascuna delle 12 sottoscale. Il punteggio totale
fornirà la misura del Burnout.5
(per maggiori dettagli si veda “Allegato2”)

1.2 Fattori e conseguenze della Sindrome del Burnout
La sindrome del Burnout è il risultato dello stress cronico, soprattutto quando c’è
un’eccessiva pressione e c’è un conflitto con bassi livelli di riconoscimento emotivo. Uno
dei fattori principali è la mancanza di c omunicazione nell’organizzazione, ossia la
mancanza di interazioni interpersonali di qualità, la presenza di conflitti costanti, la
mancanza di sostegno e le difficoltà di lavorare in team .6
Le professioni di aiuto richiedono un rapporto emozionale con la gente molto significativo
che è parte essenziale della presa in carico degli assistiti, inoltre, coloro che svolgono
queste professioni possono essere soggetti ad esperienze negative ed angoscianti sul luogo
del lavoro. Ad esempio, la maggior parte dei pr ofessionisti sanitari sono considerati a
“rischio” Burnout perché il rapporto con i pazienti può evocare emozioni profonde e
durature nel tempo (rabbia, senso di colpa, paura , ansia). Queste emozioni, se non gestite
in maniera adeguata, possono interferire con il benessere personale dei professionisti ed
evolversi in sentimenti negativi nei confronti del paziente, assenteismo sul posto di lavoro
e qualità diminuita dell’ assistenza erogata .7
Gli operatori sanitari, in particolare gli infermieri, hanno un no tevole stress nel loro lavoro
perché, secondo Maslach, hanno lunghi orari di lavoro, vasta gamma di attività, rapporti
complicati con i pazienti, famiglie e colleghi. Nel corso degli studi è stato rilevato che

6
circa il 40% degli infermieri in ospedale soff re di Burnout, e questo può interferire sulla
capacità di soddisfare le esigenze dei pazienti. Altri studi hanno riportato un elevato livello
di Burnout tra i dipartimenti di emergenza e terapia intensiva causati da un aumento di
esposizione a condizioni d i pericolo di vita, carico di lavoro pesante e una maggior
interazione con i pazienti e famigliari ansiosi. Infine i rapporti interpersonali insoddisfatti
(mancanza di feedback positivo) tra colleghi, influenzano i livelli di Burnout poiché
portano gli inf ermieri a sentirsi esclusi e frustati.8
Più in generale i fattori di rischio di insorgenza del Burnout si dividono in fattori interni,
legati alla personalità e fattori esterni che sono legati ai fattori ambientali.
I fattori interni comprendono tutte quel le persone che hanno un’alta ambizione, i
perfezionisti, quelle persone che hanno bisogno di un riconoscimento, quelle che vogliono
piacere, i soggetti per cui il lavoro è l’unica attività significativa nella loro vita.
I fattori esterni invece comprendono tutte quelle situazioni in cui sono presenti elevate
esigenze sul lavoro, mancanza di organizzazione/collaborazione tra colleghi, impossibilità
di prendere le decisioni in libertà, basso livello di autonomia, pressione eccessiva da part e
dei superiori, mancanza di chiarezza nei ruoli, assenza di feedback positivo e di un
supporto psicologico.9
Secondo lo studio meta -analitico sulla sindrome del Burnout elaborato da G.Tomei, M.E.
Cinti, T.Palitti, M.V. Rosati, M.Tria, C.Monti, F. Tomei e M.Fioravanti, altri fattori che
possono predisporre l’insorgenza della sindrome del Burnout, oltre che fattori interni ed
esterni , possono essere sia di tipo ambientale che individuale .
I fattori ambientali , secondo diversi autori, sono raggruppabili in 2 categorie:
– Caratteristiche del lavoro dove molti studiosi hanno riscontrato una correlazione
significativa tra insorgenza del Burnout e stress causato da: carico di lavoro
esageratamente elevato, scadenze pressanti, conflitti di ruolo e ambiguità di ruolo ,
mancanza di supporto da parte dello staff e dei supervisori, mancanza di
informazioni e scarsa partecipazione nelle decisioni.
– Caratteristiche organizzative che riguardano gli impieghi a tempo determinato e la
presenza di gerarchie.
I fattori individuali comprendono soprattutto i seguenti aspetti:
– Caratteristiche demografiche : l’incidenza del Burnout sembra essere maggiore nelle
persone di età superiore ai 30 -40 anni, non sposate e senza figli;

7
– Tratti psicologici : i soggetti che affrontano le difficoltà con atteggiamento passivo e
difensivo sono più a rischio di sviluppare Burnout, così come i soggetti che hanno
caratteristiche predominanti che inducono un comportamento ostile, ansioso,
vulnerabile o che non mostrino apertura verso il cambiamento con disp osizione al
minimo coinvolgimento nelle attività quotidiane e con una percezione di scarso
controllo delle proprie capacità di gestione degli eventi.
– Atteggiamento verso il lavoro : le persone che lavorano molto e duramente, perché
nutrono notevoli aspetta tive nella loro professione, sia per la possibilità di successo
e guadagno sia perché vogliono rendere il loro lavoro sempre entusiasmante e
soddisfacente, sono più a rischio di Burnout quando non vedono realizzare i propri
progetti.
È necessario sottoline are che la correlazione che i fattori lavorativi hanno con la
sindrome del Burnout è più forte rispetto a quella esistente con i fattori individuali e ciò
pone l’accento sul fatto che tale disturbo dovrebbe essere considerato un disagio di origine
ambie ntale piuttosto che individuale.10
Attraverso lo studio statistico di Embriaco N , Azoulay E , Barrau K , Kentish N , Pochard F ,
Loundou A , Papazian L ., l’analisi demog rafica univariata ha individuato che il sesso
femminile, e quindi le infermiere, hanno riportato un più alto livello di Burnout rispetto
agli uomini poiché le donne percepiscono più in tensamente l’EE .
I neoassunti (mancanza di anzianità) avendo meno esperi enza pratica, hanno presentato un
modello più elevato di Burnout. Gli infermieri non sposati e senza figli aumentano il
rischio di sviluppare Burnout poiché la famiglia aiuta a fronteggiare con efficienza e
sicurezza lo stress lavorativo con una vita più stabile.
Per quanto riguarda i fattori organizzativi , il carico di lavoro (ore settimanali, turni di
notte, reperibilità) possono predisporre i professionisti a Burnout. Inoltre la mancanza di
feedback positivi tra i colleghi, perché stressati, può esser e fonte di Burnout .11
Infine un aumento dello sviluppo del Burnout viene associato alle seguenti variabili: età,
sesso, stato civile, avere figli, turno di lavoro, tipologie di aree di servizio dell’ assistenza
sanitaria, ma è anche stato associato a vari abili di personalità.12
La sindrome del Burnout comporta conseguenze dannose per l’individuo interferendo nei
livelli personali, organizzativi e sociali. Queste persone sono maggiormente a rischio di
lasciare il lavoro a causa di una diminuzione della qua lità del servizio prestato; essi

8
investono meno tempo ed energia nelle attività lavorative eseguendo solo ciò che è
assolutamente necessario, aumentano l’assenteismo sul lavoro, adottano atteggiamenti
ipercritici verso l’organizzazione ed i colleghi, tut ti aspetti che sono correlati allo sviluppo
della sindrome del Burnout .13

9
CAPITOLO 2
LA DIMENSIONE DEL FENOMENO BURNOUT IN AREA CRITICA
La sindrome del Burnout è un fenomeno in continuo cambiamento e si verifica in qualsiasi
occupazione. Tuttavia è stata riscontrata maggiormente tra i professionisti che operano nel
campo della medicina e dell’infermieristica, dell’assistenza sociale e dell’ insegnamento.14
Tra il personale infermieristico vi sono inoltre situazioni lavorative che possono esporre
maggiormente al rischio di Burnout, in particolare gli infermieri di area critica devono
affrontare situazioni stressanti complesse e questo fenomeno è stato riconosciuto come un
importante problema e in aumento.15
I contesti operativi di area critica sono realtà ad elevata complessità assistenziale ed
organizzativa, deputate alla gestione di pazienti instabili o a rischio di scompenso che
richiedono cure mediche ed infermieristiche continue e coordinate, richiedono la
sorveglianza cost ante e il monitoraggio continuo, è prioritario attuare interventi immediati
per gestire gli effetti avversi. Agli infermieri di area critica è richiesta un’ elevata
professionalità, competenza, stabilità psichica, esperienza e motivazione: ogni giorno
devo no confrontarsi con criticità cliniche che richiedono prontezza decisionale,
problematiche etiche ed organizzative, ritmi operativi frenetici, ostacoli ed insuccessi.16
Il personale infermieristico del dipartimento di area critica deve affrontare frequent emente
situazioni stressanti o situazioni critiche che possono venire richiamate alla mente come
ricordi. Questi ricordi vengono rivissuti come se stessero accadendo di nuovo nel presente,
come flashback. Le condizioni di lavoro pongono gli infermieri di f ronte ad una varietà di
situazioni difficili, come trovarsi di fronte alla morte di pazienti compresi i bambini,
assistere le vittime di crimini violenti e/o collisioni nel traffico, ed essere testimoni di
tentativi di rianimazione falliti. Tali situazioni critiche possono riaffiorare come ricordi che
tendono a verificarsi soprattutto in forma percettiva (immagini) ma possono consistere in
pensieri verbali, suoni, odori e sapori. Nella loro forma più estrema, sono rivissuti come
flashback che è un rivivere molto intenso di eventi traumatici, come se stessero accadendo
di nuovo nel momento presente .17
La seguente indagine quantitativa sviluppata da Zenobi C. e Sansoni J. è stata condotta
presso un Ospedale di Roma, somministrando tre questionari (MBI, BPI, e analisi socio –
demografica) a due gruppi di infermieri messi a confronto: 102 infermieri turnisti di

10
Terapia Intensiva e 106 infermieri turnisti di Degenze Ordinarie per monitorare il
fenomeno Burnout tra il personale infermieristico turnista.
La popolazione, oggetto di studio, era costituita per il 29% da maschi e per il 71% da
femmine. Per quanto concerne lo stato civile, il campione era composto da celibi 43% e
coniugati 42%, e riguardo al titolo d i studio, il 52% del campione aveva una for mazione di
tipo universitario. L’86% della popolazione svolge va turnazione nelle 24 ore mentre il
14% svolge va una turnazione nelle 12 ore. L’anzianità di servizio media era di 12,72 anni,
con una permanenza media nella stessa Unità Operativa di 7 anni.
L’analisi dei risultati ottenuti dall’indagine sono stati messi a confronto con le TI e le DO.
Per quanto riguarda l’ EE sono stati raccolti valori simili: nelle TI il 68% e nelle DO il
64%. Rispetto alla DP si sono registrati valori maggiori nelle TI con 6 2% contro il 50%
nelle DO. Per la RP è stato trovato una prevalenza del 64% nelle TI e del 52% nelle DO.
Analizzando i risultati di questa ricerca si è dimostrato una maggiore prevalenza per lo
sviluppo della sindrome del Burnout nelle TI rispetto alle DO.17
È stato condotto un altro studio di tipo trasversale tra gli infermieri che lavoravano nell’
Ospedale Universitario di Isfahan (Iran). I 100 infermieri sono stati scelti in modo casuale
tra coloro che lavorano in Pronto Soccorso (28 infermieri), Ortoped ia (22 infermieri),
Dialisi (19 infermieri) e Terapia Intensiva (31 infermieri). Tutti gli infermieri erano
laureati e con almeno 5 anni di esperienza sulla professione infermieristica. I risultati
hanno mostrato che il Burnout ha elevati valori tra gli in fermieri di area critica (Pronto
Soccorso e Terapia Intensiva) rispetto agli infermieri di Ortopedia e Dialisi. Non è stata
riscontrata nessuna differenza tra i valori di infermieri di Pronto Soccorso con quelli di
Terapia Intensiva. Pertanto, sembra che i l tasso della sindrome del Burnout tra gli
infermieri di area critica sia superiore a quello degli infermieri che operano in altri reparti
(Ortopedia e Dialisi). Questo a causa del maggior carico di lavoro e stress.18
In un’altra ricerca, uno studio multic entrico in Portogallo, gli infermieri di Terapia
Intensiva presentano un elevato livello di Burnout. Questo studio ha analizzato 300
professionisti sanitari (82 medici e 218 infermieri) provenienti da dieci diverse Terapie
Intensive. Il risultato è stato c he c’era un elevato tasso di Burnout tra i professionisti di
Terapia Intensiva ed è stato identificato che:
– Sesso femminile è un fattore di rischio più elevato rispetto a quello maschile;
– Il contratto a tempo determinato aumenta il rischio di incidenza Bur nout;

11
– Le decisioni etiche da prendere determina conflitti tra i colleghi.19
In un altro recente studio, il Dottor Kimo Takayesu e i suoi collaboratori, hanno esaminato
la prevalenza del Burnout tra i dipartimenti di area critica. I ricercatori conclusero che la
sindrome del Burnout è altamente prevalente in queste aree di emergenza.20
Questo studio multicentrico realizzato da Dottor Takayesu, ha coinvolto otto Ospedali tra
Nord, Sud e Centro degli Stati Uniti d’America, includendo professionisti sanitari l aureati,
età, sesso, stato civile e numero di figli. I partecipanti in totale erano 289 ma 218 hanno
completato il MBI (tasso di risposta del 75%). I ricercatori hanno identificato un elevato
tasso di Burnout tra i professionisti dell’area critica, non ass ociati a fattori di formazione e
demografici. La sindrome del Burnout quindi, è molto diffusa tra i professionisti sanitari
dell’area critica (65%) correlata a bassa soddisfazione del lavoro e mancanza di
autonomia.21
Un’altra ricerca, uno studio descritti vo, è stato rivolto a 180 infermieri di Terapia Intensiva
che lavorano in 12 Ospedali diversi in Iran. A tale studio hanno risposto al questionario
159 infermieri di TI (tasso di risposta del 88%). È risultato che il disagio morale è elevato e
confrontando i risultati con altre ricerche in corso hanno definito che il disagio morale tra
infermieri di area critica è maggiore. Riassumendo il Burnout è maggiore nelle Terapie
Intensive ed è correlato al disagio morale. Le ragioni di questo disagio morale sono
provocate dal rifiuto dei pazienti in TI con prognosi infausta, trattamenti futili, uso di
tecnologie avanzate e contraddizioni fra medici e infermieri.22
Un’ultima ricerca descrittiva ha valutato 130 infermieri di TI a Rio de Janeiro (Brasile). I
dati sono stati raccolti nel 2011 attraverso il questionario BMI. I risultati hanno dimostrato
un’ aumento della sindrome del Burnout del 55.3% tra questi infermieri; sono stati trovati
punteggi significativi per EE e DP ed alti livelli di stress. Concludendo, i ris ultati di questo
studio sono importanti per la salute dei professionisti, in particolare per gli infermieri di
area critica perché sono soggetti ad alti livelli di Burnout.21

12

13
CAPITOLO 3
MATERIALI E METODI
3.1 Obiettivo dello studio
Lo scopo di questa revisione è di ricercare nella documentazione scientifica le risposte in
merito a:
 Fattori che favoriscono l’insorgenza della sindrome da Burnout tra gli infermieri di
area critica;
 Quali sono le manifestazioni cliniche della sindrome di Burnout tra gli infermieri di
area critica;
 Se esistono degli strumenti per rilevare il rischio di Burnout;
 Strategie e tecniche di prevenzione e di trattamento;
 Possibili ricadute sui pazienti.

3.2 Quesiti di ricerca
Per la ricerca della le tteratura sono stati formulati i seguenti quesiti:
 Quali sono i segni e sintomi rilevati negli infermieri di area critica vittime di
Burnout?
 Quali sono i fattori di rischio per la sindrome del Burnout in area critica?
 Come viene diagnosticato il Burnout?
 Esiste uno strumento diagnostico affidabile?
 Quali sono le strategie e le tecniche di prevenzione e trattamento della sindrome?
 Essere vittima di Burnout ha un effetto negativo sui pazienti?

3.3 Criteri di ricerca
Al fine di produrre il presen te elabora to di tesi, è stata svolta una revisione bibliografica.
Questa revisione della letteratura è stata fatta principalmente sulla banca dati MedLine,
tramite l’interfaccia PUBMED, entrambe prodotte dal National Centre for
Biotechnology Information, presso la National Library of Medicine (NLM) dei National
Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, utilizzando le parole citate poco più avanti,
estratte dal Thesaurus del Mesh database della banca dati e combinate secondo i
principi della logica booleana.

14

Le parole chiave selezionate sono quindi state:
 “Burnout Syndrome”[Mesh]
 “Burnout”[Mesh] AND “syndrome”[MeSH] OR “syndrome”[Mesh] AND
“nurses”[MeSh] OR “nurses”[Mesh]
 “Burnout”[Mesh] AND “emergencies” [Mesh] OR “emergencies” [Mesh]
 “Burnout”[Mesh] AND “nurses ”[MeSH] OR “nurses”[Mesh] AND
“emergencies”[MeSh] OR “emergencies”[Mesh].

Gli articoli sono stati recuperati mediante la consultazione della bibliografia degli
articoli precedentemente selezionati e in PubMed sono stati reperiti 796 articoli.
Per restring ere l’ambito di ricerca, gli articoli sono stati selezionati secondo i seguenti
criteri:
 dispon ibilità del testo: free full text
 data di pubblicazione: 5 anni
 specie: umana
 lingua: inglese ed italiano
Escludendo:
 articoli senza full text o solo abs tract
 data di pubb licazione anteceden te al 2000

Per quanto riguarda la data di pubblicazione non antecedente a 5 anni, alcuni articoli sono
stati selezionati per la rilevanza dell’argomento e/o della qualità metodologica, anche se
non rispondevano al criterio “da ta di pubblicazione”.
Dei 796 censiti, ne sono s tati utilizzati 25 ritenuti importanti per la stesura dell'elaborato.
Sono state inoltre consultate anche le banche dati Cochrane Library, SCOPUS e CINAHL
e attraverso l’ultima banca dati sono stati selezionati 6 articoli mentre le banca dati
Cochrane Library e SCOPUS non hanno fornito alcun risultato significativo, né in te rmini
quantitativi, né in termini innovativi: quanto emerso infatti, risultava già compreso sul
materiale sezionato nella precedente consultazione.
Inoltre è stato utilizzato il motore di ricerca Google Scholar per reperire materiale sul sito
dell’IPASVI oppure sulla rivista della Professione Infermieristica; infatti sono stati

15
selezionati 3 articoli.
Questa lettura degli articoli attraverso la consultazione di tali banche dati, è stata resa
possibile grazie al servizio Auth -Proxy fornito dal Sistema Bibl iotecario di Ateneo, che ha
consentito l’accesso integrato alle risorse elettroniche dell’Università di Padova.
L’attivazione di questo servizio è compatibile con la creazione di un account attraverso la
posta elettronica di Ateneo di cui ogni studente dis pone.

Prima di procedere alla sintesi della letteratura, gli articoli selezionati sono stati sottoposti
ad un’analisi critica.
Data la numerosità degli articoli, l’analisi critica è stata effettuata in modo generale
includendo tutti gli articoli analizzat i.
Sono stati analizzati studi sperimentali, studi osservazionali descrittivi ed analitici,
revisioni e revisioni sistemiche di letteratura. In tutti gli articoli presi in considerazione, lo
scopo viene esposto in modo discorsivo oppure attraverso la formu lazione di quesiti. Nella
maggior parte dei casi, gli strumenti utilizzati sono descritti e ben definiti; ma non viene
sempre descritta la popolazione di riferimento. Il campione viene generalmente presentato
ma non sempre in tutte le sue caratteristiche, quali anagrafiche e sociali. I risultati, nella
maggior parte degli articoli, sono presenti mediante grafici, tabelle e testo.
(Per maggiori dettagli si veda “ Allegato 3”)

16

17
CAPITOLO 4
RISULTATI DELLA RICERCA
4.1 Segni e sintomi del Burnout in area critica
Gli effetti dello stress sono molti. Essi possono riguardare la vita quotidiana che impedisce
un sonno ristoratore, induce a bere alcolici in quantità eccessive e/o riduce l’appetito.
Inoltre aumenta l’assenteism o, abbassa la produttività e aumenta i tassi di turnover del
personale. Ma colpisce anche la salute causando patologie cardiache, dolori, disturbi dello
stomaco, ansia e problemi di salute mentale.
Gillespie e Melby riportano che gli effetti comuni del Bur nout tra gli infermieri dei
dipartimenti di area critica includono sentimenti di angoscia e rabbia e conduce ad
assenteismo; mentre Edwards ha scoperto che il Burnout porta le persone a diventare
irritabili e con difficoltà a relazionarsi. Trinkoff e Storr invece affermano che gli infermieri
di area critica hanno una probabilità pari a 3,5 volte superiore di fare uso di droghe illecite
rispetto agli infermieri di altri reparti.24-25
Secondo lo studioso Burisch, i segni e sintomi sono dati da:
 Ridotto impegn o verso i pazienti/famigliari, verso i colleghi e il lavoro stesso;
 Reazioni emotive come ansia ed aggressività ;
 Riduzione della performance cognitiva, della motivazione, della creatività e del
giudizio;
 Soppressione della vita emotiva, sociale ed intelle ttuale.9
Secondo Benevides -Lereina, i sintomi possono essere suddivisi in area fisica , psichica ,
comportamentale e difensiva . Di seguito saranno elencati:
1. FISICA : costante e progressiva stanchezza, disturbi del sonno, dolori muscolari e
osteomuscolari, mal di testa -emicrania, disturbi gastrointestinali,
immunodeficienza, disturbi cardiaci, malattia respiratorie, disfunzioni sessuali e
cambiamenti mestruali nelle donne.
2. PSICHICA : mancanza di attenzione, cambiamenti di memoria, rallentamento del
pensiero, sen timenti di alienazione e solitudine, impotenza, scarsa autostima,
instabilità emotiva, difficoltà di accettazione di sé, astenia, sconforto, disfonia,
depressione, sfiducia, e paranoia.

18
3. COMPORTAMENTALE : irritabilità, aumento dell’aggressività, incapacità d i
rilassarsi, difficoltà nell’accettare i cambiamenti, perdita di iniziativa, aumento del
consumo di sostanze (alcool, caffè, tabacco, tranquillanti, sostanze illecite) e
suicidio.
4. DIFENSIVA : tendenza all’isolamento, sentimenti di onnipotenza, perdita di
interesse nel lavoro, assenteismo, ironia e cinismo.
Vale la pena sottolineare che le manifestazioni sintomatiche dipendono anche dalle
caratteristiche delle persone (fattori genetici ad esempio). Quindi non tutte le persone che
sviluppano Burnout presenter anno tutti questi sintomi anzi, potrebbero esprimere in modi e
tempi diversi nella stessa persona.13
Invece secondo C. Maslach il fenomeno del Burnout si distingue per le diverse categorie di
sintomi:
 EE: il professionista ha una sensazione psicologica e s omatica di affaticamento,
come ad esempio la perdita di energia e dell’umore;
 DP: è determinata da una reazione apatica del professionista verso i pazienti che
hanno bisogno di cura. Significa che i soggetti si alienano e creano delle relazioni
impersonali , aggressive e ciniche.
 RIDOTTA RP : il professionista si sente incompetente e sconfitto. Caratteristica di
questo comportamento è la tendenza ad identificare i propri pazienti non secondo i
loro nomi ma con riferimento a loro numero di stanza o tipo di mal attia.3-26

4.2 Fattori di rischio per il Burnout in area critica
Gli infermieri di area critica sono particolarmente vulnerabili a sviluppare il Burnout a
causa dei fattori di stress professionali continui a cui sono esposti. Questi fattori includono
l’acuzie in situazioni di rischio per la vita, il supporto ai pazienti e alle loro famiglie in
crisi, l’esposizioni a situazioni moralmente angoscianti, in particolare quello di prolungare
la vita di un assistito (accanimento terapeutico).27
Gli infermieri di area critica sono più vulnerabili al Burnout perché le cure erogate in
emergenza sono caratterizzate da imprevedibilità, sovraffollamento ed il confronto
continuo con una vasta gamma di malattie, lesioni ed eventi traumatici. Si è visto che
l’esposizione profe ssionale ad eventi traumatici, cioè il confronto con lesioni gravi, morte,
suicidio ed aggressività e sofferenza può portare a Burnout. Nello studio di Alexander e

19
Klein hanno riferito che gli infermieri di area critica che sono stati esposti ad eventi
traumatici nei sei mesi precedenti avevano un elevato livello per EE, DP ma non hanno
trovato differenze di casistica per bassa RP rispetto agli altri infermieri di degenza
ordinarie. Altri studiosi come Vander Ploeg e Kleber hanno trovato una correlazione tr a gli
eventi traumatici e dei sintomi da stress per EE e DP cioè una relazione positiva tra la
frequenza di esposizione all’ EE e alla DP. Inoltre Garcia e Rios -Risquez hanno riportato
una correlazione positiva tra la frequenza di confronto alla morte, sof ferenza e EE.
Ricercatori come Bernaldo De Quinos hanno confermato che infermieri esposti a violenza
(minacce, insulti e violenze fisiche) aumentano l’ EE e la DP.
La letteratura scientifica esistente sull’infermieristica in area critica cita vari fattor i come
determinanti per il Burnout:
– Comunicazione e collaborazione : una scarsa comunicazione tra colleghi determina,
secondo Vander Ploeg e Kleber, un aumento di EE e di DP con una riduzione
della RP; ciò determina Burnout.
– Problemi di organizzazione : la qualità del personale, l’adeguatezza degli orari di
lavoro e il lavoro a turni sono adeguatamente correlati a fatiche e diminuzione della
concentrazione; anch’esso è legato al rischio di sviluppo del Burnout. Soprattutto il
turno di notte è stato legato a riduzione della RP.28
Nello studio descrittivo quantitativo – esplorativo, approvato dal Comitato Etico di Ricerca
dell’Università Statale di Scienze della Salute di Alagoas (Brasile), la popolazione di
studio consisteva in 42 infermieri che lavoravano al centralino del pronto soccorso.
I risultati di tale indagine hanno definito che la più alta incidenza della sindrome del
Burnout era presente tra i giovani professionisti, in particolare quelli che non avevano
ancora raggiunto i 30 anni di età. Altro fatto re individuato è stata la mancanza di una base
di conoscenze adeguata causata dall’inesperienza e ciò ha portato questi infermieri a
sviluppare la propria mancanza di fiducia in sé stessi. Questa indagine afferma che,
maggiore è il tempo trascorso ad opera re nella professione infermieristica, maggiore sarà
l’acquisizione della propria sicurezza lavorativa. Riassumendo, età inferiore a 30 anni e
l’inesperienza sono due fattori che determina un aumento del rischio di Burnout tra gli
infermieri di area critica .29
Un’altra indagine, uno studio descrittivo traversale quantitativo redatto dagli autori
Rodrigues, Carreiro, Figueiredo, Moraes, Cordeiro, De Oliviera, è stato condotto in sei

20
Ospedali Pubblici del dipartimento di area critica in Paraiba (Brasile). La s celta di tali
istituzioni è stata fatta in base alle città con maggiore espressività economica. Sono stati
menzionati 144 infermieri, di cui 110 hanno partecipato direttamente all'indagine.
Analizzando lo sviluppo del Burnout associato a caratteristiche so cio demografiche, è stato
osservato che, dei 110 infermieri che hanno partecipato all’indagine, 91 hanno avuto la
sindrome del burnout (tra un livello moderato e grave): il 73,6% ossia 67 infermieri erano
donne e il 26,4% cioè 24 infermieri erano maschi; i l 68,1% cioè 62 infermieri erano di età
compresa tra i 20 -30 anni, il 67% , 61 infermieri, non aveva partner e il 64,8%, quindi 59
infermieri, non aveva figli.
Analizzando i casi in base al loro livello di istruzione, si è verificato che tra i 91 infermie ri
affetti da Burnout, 75 appartengono a tutte le specialità e che il 42,7% cioè 32 infermieri
facevano parte dell'area critica e che di questi, il 78,1%, ossia 25 infermieri hanno avuto la
sindrome del Burnout (12 moderato e 13 grave).
Quando invece si c onsidera la distribuzione dei casi di Burnout a seconda del tempo di
esercizio della professione, si osserva che il tra i 110 infermieri iniziali, il 57,3%, il 63 dei
casi, si è verificato tra gli infermieri che lavorano li fino a 5 anni.
Valore simile è s tato osservato nel dipartimento di area critica dove il 68,2%, quindi 75
infermieri che lavorano massimo 5 anni, hanno Burnout.
L'analisi delle ore di lavoro settimanali hanno visto che tra i 91 infermieri affetti dalla
sindrome del Burn out, il 54,4% dei c asi avevano un carico di lavoro con 30 ore settimanali.
Quando invece analizziamo chi ha Burnout tra i professionisti che hanno più di un lavoro,
si è visto che il 56% ossia il 51 degli infermieri con Burnout, operavano in più di un
ospedale e che il 41,8% cioè 46 infermieri, avevano un carico di lavoro superiore alle 44
ore settimanali.
I risultati hanno anche dimostrato che 61,5% degli infermieri con la sindrome del Burnout,
cioè 56 professionisti, non erano statali ma esterni e che 31,86%, cioè 29 infer mieri
facevano anche un’altra attività lavorativa al di là dell’ assistenza infermieristica.30
In un recente studio condotto da Shanafelt e i suoi colleghi, sono stati individuati elevati
tassi di Burnout nei dipartimenti di area critica. I fattori associa ti possono essere:
– Fattori legati al lavoro : nello studio con 1272 infermieri di area critica negli Stati
Uniti d’America, i disturbi del sonno legati anche alle reperibilità, l’aumento del

21
turno ogni mese e la sottovalutazione del proprio operato, posson o favorire la
sindrome del Burnout;
– Fattori non legati al lavoro : lo studioso Shanafelt ha scoperto che l’età avanzata ed
essere coniugati sono determinati associati ad un minor livello di sviluppo al
Burnout. Analogamente Lloyd, in altro studio, ha rileva to che i punteggi di DP
diminuiscono con l’aumento dell’età e che i punteggi di RP aumentano con l’età.
Concludendo i professionisti sanitari nei dipartimenti di area critica sono molto inclini allo
sviluppo di Burnout, con tassi elevati per questa sindro me in tale area, superiore a qualsiasi
altra area medica/chirurgica.31

4.3 Come viene diagnosticato il Burnout?
Le ricerche bibliografiche concludono che non ci sono procedure valide per diagnosticare
la sindrome del Burnout. Negli studi analizzati sono stati utilizzati strumenti di
autovalutazione, prima fra tutti il MBI. Tuttavia la domanda se sia veramente possibile
diagnosticare il Burnout con questo strumento, non può essere risolta in modo affidabile
sulla base degli studi perché non sono costruiti su un a base scientifica.
Freudenberger ha tentato di descrivere la sindrome del Burnout attraverso lo sviluppo
cronologico in un modello a 12 stadi:
 Eccessiva ambizione;
 Lavorare tanto;
 Trascurare i propri bisogni;
 Spostamento dei conflitti e bisogni;
 Mancanza di tempo per i bisogni non professionali;
 Aumento della negazione del problema;
 Ritiro e cinismo;
 Cambiamenti comportamentali/reazioni psicologiche;
 Depersonalizzazione;
 Ansia – comportamento di dipendenza;
 Mancanza di interesse;
 Esaurimento fisico che può essere pericoloso per la vita.9
In generale non ci sono attualmente criteri diagnostici validi e disponibili. Ciò è a
discrezione del medico il quale valuta il grado di Burnout e induce così un trattamento.13

22
4.4 Esiste uno strumento diagnostico affidabile ?
Non ci sono strumenti diagnostici di screening affidabili. Gli strumenti: MBI e BPI, SMBQ
(Shiram Melamed Burnout Questionnaire), OLBI (Oldenburg Inventory Burnout
Inventory, CBI ( Copenhagen Burnout Inventory) , se adattati per ciascuna popolazione
studiata , in termini di lingua, cultura e specifiche professioni, formano un costrutto
tridimensionale di Burnout costituito da tre componenti: EE, DE, RP.32
Fondamentale sottolineare che l’uso isolato di alcuni di questi strumenti non garantisce una
corretta valu tazione del Burnout. Diventa quindi necessario, oltre alla conoscenza specifica
di questo tema, la raccolta di informazioni attraverso interviste al diretto interessato.
Ricordiamo che la validità dello strumento diagnostico MBI non è dimostrato.13

4.5 P revenzione e trattamento
Secondo la revisione della letteratura redatta da Barbosa dF, Batista de LO, Felizardo Lima
L, Ferreina dM e Rosendo dS, la prevenzione della sindrome del Burnout è necessaria per
ridurre l’incidenza e minimizzare gli effetti del f enomeno. L’adozione di strategie
individuali e organizzative sono importanti per combattere la sindrome. Per quanto
riguarda gli interventi a livello individuale, sembrano utili mettere in atto strategie
cognitivo -comportamentali per migliorare la capacità di affrontare e ridurre il Burnout.
Questa revisione bibliografica ha individuato tali strategie che prevedono l’esecuzione di
programmi di prevenzione contro il Burnout che non solo aiutano le persone ad affrontare
lo stress, ma anche per aiutare a svi luppare le qualità più positive, ad esempio gratitudine e
soddisfazione sul posto di lavoro. Oltre alle singole azioni, l’organizzazione deve essere
flessibile per alleggerire le circostanze dove si sviluppano le attività lavorative. Cioè, il
lavoro dovreb be essere organizzato in modo tale da promuovere le risorse di benessere
umano e materiali, promuovere l’autonomia di partecipazione e decisionale nelle
pianificazioni e promuovere la risoluzione dei conflitti in modo equo.
La sindrome del Burnout può ess ere evitata sé l’organizzazione è favorevole alla
realizzazione di attività di prevenzione. Queste organizzazioni dovrebbero monitorare i
conflitti che sorgono in gruppi di lavoro e quindi promuovere spazi di discussione per
cercare soluzioni a questi disa ccordi. Inoltre i responsabili dell’organizzazione dovrebbero
prestare particolare attenzione alla promozione di adeguate condizioni di lavoro per
favorire la salute ed il benessere dei propri dipendenti, regolando il sovraccarico di lavoro

23
per renderlo pi ù gestibile, ridistribuendo i compiti per rompere la monotonia e favorire la
risoluzione dei conflitti interpersonali.
La costruzione di gruppi focalizzati sulla prevenzione della sindrome è un punto
importante per la sua prevenzione. All’interno di questi gruppi, i lavoratori professionisti di
diverse posizioni raccolgono informazioni (linee guida, esperienze) così come s entimenti
di frustrazione, insoddisfazione, angoscia e stress di tutti i giorni e sulle questioni varie
legate al lavoro per confrontarsi.
Grazie a questa revisione della letteratura per mezzo di banche dati, gli autori affermano
che, nella prospettiva or ganizzativa, è essenziale consentire un ambiente di lavoro
piacevole e democratico, dove i dipendenti possono influenzare le decisioni. La soluzione
di questa sindrome si concentra sui programmi di prevenzione che sottolianeano tre livelli:
– Programmi mirat i di risposta individuale ;
– Programmi incentrati sull’organizzazione ;
– Programmi focalizzati sull’interazione tra contesto occupazionale e individuo.
Quest’ultimo cerca di combinare l’individuo ed il suo contesto occupazionale per
modificare le condizioni di lavoro e trovare modi individuali per affrontare problemi di
fronte alle situazioni di stress. Tuttavia, prima di seguire questi programmi di prevenzione
è necessario adottare una prospettiva cognitiva -comportamentale che stabilisce alcune
misure al prose guimento della prevenzione:
– Esposizione didattica sullo stress e Burnout (conoscenza del problema) ;
– Scoprire l’agente casuale del problema (riconoscimento del problema e profilo
personale) ;
– Ricerca la soluzione per modificare il problema e farlo adottare a ll’individuo.
Gli autori di tale revisione affermano che gli infermieri di area critica che sono sottoposti a
sovraccarico e tensione di lavoro, richiedono un controllo periodico della salute mentale e
fisica, incoraggiando la pratica di esercizi fisici, d ieta equilibrata, buon riposo, momenti di
svago e divertimento. La prevenzione della sindrome è molto importante perché i
professionisti che hanno figli e sono sposati o comunque hanno un partner fisso, sono
meno inclini a sviluppare Burnout. Perché? Perch é l’effetto della famiglia allevia le
tensioni e i conflitti che i lavoratori subiscono a causa del loro lavoro.13
Attraverso la ricerca sistematica di Korczak D, Wastian M e Schneider M, si è evidenziato
che ci sono diversi tipi di terapie, con prove esis tenti, per il trattamento del Burnout. Le

24
terapie che vengono utilizzate per il trattamento del Burnout sono: psicoterapia, terapia
cognitivo -comportamentale, fitoterapia, fisioterapia, farmacoterapia, musicoterapia e
terapia del corpo e della mente. Nei 1 4 studi eseguiti, il Burnout è trattato con la terapia
cognitivo – comportamentale, radici di rhodiola rosea, formazione sulla gestione dello
stress, fisioterapia, musicoterapia. Gruppi di auto – aiuto, interventi organizzativi sul posto
di lavoro, più la me ditazione, sono ulteriori approcci terapeutici. Inoltre vengono utilizzati
farmaci antidepressivi e ansiolitici. La valutazione dell’efficacia delle terapie è
problematica a causa di insufficienti studi ma la terapia più efficace per ridurre il Burnout è
la terapia cognitiva – comportamentale poiché esiste un adeguato numero di ricerche che
confermano la sua efficacia.33
L’autore di questa revisione della letteratura, Epp K., ha affermato che il coordinatore
infermieristico dell’area critica svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del
Burnout tra gli infermieri. Egli infatti può determinare la qualità di collaborazione tra
colleghi infermieri in area critica, può valutare se il personale infermieristico è di qualità e
se utilizzano un modello di cura s ufficientemente adeguato. I due ricercatori, Leiter e
Spence Laschinger sostengono che i coordinatori infermieristici devono essere in grado di
creare un ambiente di sostegno per migliorare la comunicazione tra colleghi infermieri di
area critica.
Anche, g li studiosi Mc Clendon e Buckener suggeriscono la necessità di un sistema di
supporto interno per poter attuare dei “DEBRIEFING” tra lo staff infermieristico. Ciò è
rilevante per favorire le relazioni di sostegno ed incoraggiamento tra il gruppo di infermi eri
di area critica.27
Infine, un altro intervento elaborato da Gopal e i suoi collaboratori sarebbe quello di
ridurre le ore di lavoro; ciò potrebbe essere il primo step per ridurre il Burnout. Per lo
studioso Thomas però, la sola restrizione delle ore di lavoro non è associata a riduzione del
Burnout.11

4.5 Esistono effetti negativi sui pazienti?
Benevides -Lereina, che hanno studiato la sintomatologia della sindrome del Burnout,
dichiarano che non solo può comportare conseguenze dannose per l’individuo affe tto da
tale malattia ma queste conseguenze possono influenzare l’individuo in vari modi:
interferendo sia nei livelli personali, sia organizzativi e sia sociali.

25
In questa revisione della letteratura redatta da Barbosa, Batista, Felizardo, Ferreina e
Rosen do, affermano che gli individui che sviluppano la sindrome del Burnout mancano più
frequentemente a lavoro poiché c’è una diminuzione delle qualità del servizio offerto;
questi professionisti quindi investono meno tempo ed energia nelle attività lavorative
eseguendo solo ciò che è assolutamente necessario. L’individuo immotivato e con meno
attenzione, aumenta la predisposizione ad incidenti.
Rispetto al punto di vista organizzativo, la sindrome del Burnout è altamente correlata con
una bassa soddisfazione personale sul posto di lavoro, bassa produttività, assenteismo e
riduzione della qualità del lavoro.13
Molti degli studi trasversali analizzati dagli autori Wu, Mizrahi e Jagsi, sottolineano che gli
effetti negativi del Burnout, quali assenteismo sul luogo di lavoro, uso di sostanze illecite,
errori nella somministrazione della terapia e comportamenti aggressivi e irritabili, possono
apparire non solo ai diretti interessati, ma anche alle persone che li circondano. I pazienti
vittime da infermieri affetti d a Burnout avranno un’assistenza infermieristica ridotta. Gli
autori di questo studio prospettico longitudinale, hanno dimostrato che i professionisti
sanitari con elevati valori di Burnout commettono più errori di trattamento rispetto ai
professionisti sen za Burnout. Al contrario il rischio di Burnout aumenta quando si verifica
un errore di trattamento per distrazione del professionista.34

26

27
CAPITOLO 5
DISCUSSIONE E CONCLUSIONE
Parlare di Burnout significa trattare un fenomeno complesso e vasto, composto da
molteplici variabili eterogenee; esso infatti è il risultato multifattoriale di un disagio
interiore con evidenti effetti sulla persona, ma anche in ambito lavorativo.
La revisione della letteratura condotta in questo lavoro ha permesso di rispondere a tutti i
quesiti di ricerca e a fornire informazioni utili per affermare che il rischio di sviluppare la
sindrome del Burnout nei dipartimenti di area critica è effettivamente reale, come sostiene
l’articolo redatto dagli autori Rodrigues, Carreiro, Figueiredo, Moraes, Cordeiro, De
Oliviera.
Con questo lavoro si è voluto mettere in evidenza l’importanza dello sviluppo della
sindrome del Burnout che può coinvolgere gli infermieri che operano nei dipartimenti di
area critica. Tutti gli studi che sono stati reperiti hanno risposto in maniera concorde ed
attendibile ai quesiti di ricerca. Gli obiettivi preposti sono stati sviluppati in modo
completo poiché, dagli studi enunciati, si è potuto trarre delle conclusioni coerenti.
Attrave rso gli autori, Adriaenssens, De Gucht, e Maes, si conferma che l’infermiere di area
critica, che opera in contesti di emergenza/ urgenza, è sottoposto a condizioni particolari di
lavoro che lo espongono ad un maggior rischio di sviluppare la sindrome del Burnout. È
stato individuato, grazie agli autori West, Huschka, Novotny, Sloan, Kolars, Habermann, et
al., che per fronteggiare gli eventi ad impatto emotivamente forte, si possono creare nel
tempo comportamenti difensivi verso i colleghi, ma cosa più impo rtante, verso i pazienti.
Gli studi enunciati sono concordi nell’evidenziare che tale sindrome ricade sull’assistenza
infermieristica erogata ai pazienti; ciò interferisce sull’assistenza infermieristica sia in
termini di efficacia che di efficienza, e asp etto più rilevante, ha come conseguenza un
inadeguato trattamento umano degli assistiti.
Le risposte ai quesiti di ricerca permettono di affermare che i pazienti assistiti dagli
infermieri di area critica affetti dal fenomeno di Burnout, non ricevono pre stazioni
infermieristiche idonee.
Sulla base di quanto descritto in questo elaborato, si può affermare che non esiste, allo
stato attuale, alcuna terapia specifica e quindi, realmente efficace per trattare questa
sindrome, anche se le organizzazioni hanno grandi responsabilità nella fase di prevenzione
in quanto risulta essere la sola modalità capace di ridurre il fenomeno. Secondo tali autori,

28
Barbosa, Batista, Felizardo, Ferreina e Rosendo, l’unico reale rimedio è costituito dalla
prevenzione, in quanto si presenta molto difficile recuperare una situazione degenerata sia
per il singolo operatore sanitario, sia per il contesto lavorativo nel suo complesso.
La prevenzione del Burnout presuppone molteplici livelli di intervento ed è necessario
agire nell’ot tica non del singolo professionista ma dell’intera équipe professionale. E’
importante evidenziare anche che la complessità delle situazioni che si verificano nei
dipartimenti di area critica, richiede preventivamente una maggiore sensibilità da parte
delle organizzazioni nel promuovere momenti di supervisione e di supporto da parte di
specialisti psicoterapeuti, modalità di condivisione all’interno dell’equipe o gruppi di
mutuo aiuto come confermato dall’articolo redatto da Korczak, Wastian e Schneider.
Tutto ciò che è emerso dovrebbe far riflettere le istituzioni: quest’ultime dovrebbero
occuparsi, oltre alla realizzazione di un piano finalizzato a ridurre i fattori di stress
correlati, anche di valorizzare il ruolo professionale della figura dell’infermi ere,
quantomeno perché è la figura maggiormente a contatto con l’assistito.

29
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33

ALLEGATI

34

BANCHE DATI TIPOLOGIA
DI
ARTICOLO PAROLE
CHIAVE
ARTICOLI SELEZIONATI
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pubmed

Articolo di
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4.

40
Allegato 1 : Questionario del Maslach Burnout Inventory (MBI)

Doman de
Quanto spesso?
1. Mi sento coinvolta/o emotivamente nel
mio lavoro 0 1 2 3 4 5 6
2. Alla fine di una giornata lavorativa mi
sento un oggetto 0 1 2 3 4 5 6

3. Mi sento stanca/o sin dal mattino all’idea di
dover affrontare un altro giorno di lavoro
0 1 2 3 4 5 6

4. Mi immedesimo facilmente nei sentimenti
dei miei pazienti
0 1 2 3 4 5 6

5. Mi acc orgo di trattare alc uni paz ienti c ome
degli oggetti
0 1 2 3 4 5 6

6. Lavorar e con la gente tutto il giorno per me è
un vero stress
0 1 2 3 4 5 6

7. Affronto molto bene i problemi dei miei
pazienti
0 1 2 3 4 5 6

8. Mi sento consum ata/o dal mio lavoro
0 1 2 3 4 5 6
9. Mi sento positivamente influenzata/o dal
vissuto degli altri nel mio lavoro
0 1 2 3 4 5 6

10. Sono diventata/o più insensibile verso gli
altri da quando faccio questo lavoro
0 1 2 3 4 5 6

11. Mi preoccupo che questo lavoro mi stia
indurendo
0 1 2 3 4 5 6

12. Mi sento piena/o di energia
0 1 2 3 4 5 6
13. Mi sento molto frustrata/o dal mio lavoro
0 1 2 3 4 5 6
14. Non mi interessa quell o che succe de ai
miei pazienti
0 1 2 3 4 5 6

15. Mi sembra di lavorar e troppo
0 1 2 3 4 5 6
16. Lavorar e a diretto contatt o con la gente è
molto stressante
0 1 2 3 4 5 6

17. Riesco facilment e a creare un’atmosfer a
rilassata con i miei pazienti
0 1 2 3 4 5 6

18. Mi sento esaurita/o dopo una giornata di
lavoro a contatto con i pazienti
0 1 2 3 4 5 6

19. Ho avuto molte gratificazioni da questo
lavor o
0 1 2 3 4 5 6

20. Mi se nto sul ciglio del baratro
0 1 2 3 4 5 6
21. Nel mio lavoro affronto i problemi emotivi
con molta calma
0 1 2 3 4 5 6

22. Mi sembr a che i pazienti si sfoghino con
me dei loro problemi
0 1 2 3 4 5 6

Età:…… ……… . Sesso: F/M… ……

41
Legenda “questionario Maslach Burnout Inventory”:

Mai = 0 Qualche volta l’anno= 1 Una volta al mese = 2 Qualche volta al mese = 3
Una volta la settimana = 4 Diverse volte la settimana = 5 Tutti i giorni = 6

Interpretazione : (da consegnare separatamente)

Esaurimento emotivo Domande (1,2,3,6,8,13,14,16,20)
Totale inferiore a 17: basso
Total e tra 18 e 29: moderato
Totale superiore a 30: alto

Depersonalizza zione Doman de (5,10,11 ,15,22 )
Totale inferiore a 5: bassa
Totale tra 6 e 11: moderata
Superior e a 12: alta

Realizzazione Personale Dom ande (4,7,9,12,17,18,19,21 )
Totale superiore a 40 : bassa
Total e tra 34 e 39: moderata
Totale inferiore a 36: alta

Grado di Burnout
Alto
Mod erato
Basso
Domande

Esaur iment o Emot ivo

>30

18-29

<17

1,2,3,6,8,13,14,16,20

Depersonalizzazione

>12

6-12

<5

5,10,11,15,22

Realizzazione Person ale

<36

34-39

>40

4,7,9,12,17,18,19,21

42
Allegato 2: Questionario del Burnout Potential Inventory (BPI)

Situazioni lavorative Domande Quanto spesso

1. Mancanza di
Potere  Non posso risolvere i problemi
che mi sono assegnati. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sono intrappolato in un lavoro
senza opzioni. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non posso influenzare le
decisioni che mi riguardano. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Posso essere licenziato senza
poter fare niente. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

2. Assenza di
Informazioni  Le responsabilità legate al mio
lavoro non sono chiare. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 No ho le informazioni che mi
servono per lavorare bene. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 I miei colleghi non capiscono il
mio ruolo. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non capisco gli obiettivi del mio
lavoro . 1 2 3 4 5 6 7 8 9

3. Conflitto  Sono preso in mezzo. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Devo soddisfare domande
conflittuali. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sono in disaccordo coi miei
colleghi. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Devo violare le norme per fare il
mio lavoro. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

4. Equipe
Inefficiente  I colleghi mi ostacolano. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Il dirigente fa favoritismi. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 La burocrazia interferisce col mio
lavoro. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sul lavoro si compete in vece di
cooperare. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

5. Straripamento  Il lavoro interferisce con la mia
vita privata. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Ho troppo da fare in poco tempo. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Devo lavorare anche nel tempo
libero. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Il lavoro straordinario aumenta 1 2 3 4 5 6 7 8 9

6. Noia  Ho troppo poco da fare. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sono iper qualificato per il lavoro
dequalificato che faccio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Il lavoro non offre nessuna sfida. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 La maggior parte del mio tempo è
spesa in lavori di routine.
1 2 3 4 5 6 7 8 9

43

7. Scarsi feedbacks
 Non so mai se quello che fa ccio
va bene o no.
1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Il mio capo non dice mai nulla di
quello che faccio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Ottengo le informazioni troppo
tardi per usarle. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non vedo i risultati del mio
lavoro. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

8. Punizioni  Il mio capo è ipercritico. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sono gli altri che traggono merito
dal mio lavoro . 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Il mio lavoro non è apprezzato. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Vengo rimproverato per gli errori
di altri. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

9. Alienazione  Sono isolato dagli altri. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Sono un ingranaggio della
macchina organizzativa. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Ho poco in comune coi colleghi
che lavorano con me. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Evito di dire in giro dove lavoro e
cosa faccio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

10. Ambiguità  I ruoli cambiano costantemente. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non so cosa ci si aspetta da me. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non c'è relazione fra prestazione
e successo . 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Le priorità sul lavoro non sono
chiare. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

11. Scarsità di
Ricompense  Il mio lavoro non è soddisfacente. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Ho pochi successi reali. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 La carriera non è come mi
aspettavo 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non ho rispetto 1 2 3 4 5 6 7 8 9

12. Conflitti di valore  I miei valori sono compromessi. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 La gente disapprova quello che
faccio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Non credo nell'organizzazione in
cui lavoro. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
 Nel lavoro non ci metto il cuore. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Legenda “questionario Burnout Potential Inventory”:
(Raramente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Costante)

Punteggio
Alto 313- 432
Moderato 169-312
Basso 48-168

44
Allegato 3: Tabella di Revisione della L etteratura

AUTORE E ANNO
TITOLO
TIPOLOGIA
DI STUDIO
SCOPO
CAMPIONE
RISULTATO
Tricas Moreno JM,
Salavera Bordas C,
Lucha Lopez MO,
Vidal Peracho C,
Lucha Lopez AC,
Estebanez de Miguel E,
et al.
Int J Ment Health Syst 2010
Descriptive study of
stress and satisfaction
at work in the
Saragossa university
services and
administration staff
Studio
Descrittivo Esaminare il B urnout e la
soddisfazione sul lavoro . 24 persone
provenienti dai
Servizi di
Amministrazione del
personale
dell’Università di
Saragozza . I Servizi di
Amministrazione del
personale presso
l'Università di Saragozza
mostrano bassi livelli di
burnout collegati con
alta RP e basso EE e DP .
Loera B,
Converso D,
Viotti S,
Plos One 2014
Evaluating the
psychometric
properties of the
Maslach Burnout
Inventory -Human
Services Survey (MBI –
HSS) among Italian
nurses: how many
factors must a
researcher consider?
Studio
Psicometrico Esaminare i fattori e le
proprietà psicometrica del
MBI -HSS per definire il
suo funzionamento in Italia
attraverso:
– Valutazione
dell’affidabilità e
validità delle voci
MBI -HSS per quanto
riguarda un campione
italiano;
– Testare i principali
modelli MBI -HSS
alternativi per
individuare il
modello più
appropriat o. 925 infermieri
suddivisi in:
– area critica
– area medica
– area
chirurgica
– area materno –
infatile
– area
psichiatrica
– area
diagnostica
– area
ambulatoriale Le analisi effettuate su
un campione italiano ha
dimostrato che i fattori e
le proprietà del MBI –
HSS é tridimensionale,
segue cioè il modello di
C. Maslach.

45
Montero -Marin J,
Garcia -Campayo J,
Mosquera Mera D,
Lopez del Hoyo Y,
J Occup Med Toxicol 2009 A new definition of
burnout syndrome
based on Farber’s
proposal Indagine
Quantitativa Definire strategie di
intervento specifiche da
adotta re attraverso l’
identificazione di diversi
profili per la sindrome. Osservazione di
insegnati e
professionisti della
salute.
Interviste a 60
psicoterapeuti
(psichiatri, psicologi
e assistenti sociali). Il crite rio di
classificazione ha
costituito tre sottoclassi
di Burnout:
– frenetico
– sottovalutato
– affranto
Questa successione di
fasi potrebbe servire per
creare approcci
terapeutici specifici.
Montero -Marin J,
Garcia -Campayo J,
Fajo-Pascual M,
Carrasco JM,
Gascon S,
Gili M,
et al.
BMC Psychiatry 2011
Sociodemographic and
occupational risk
factors associated with
the development of
different burnout
types: the cross –
sectional University of
Zaragoza study
Studio
Trasversale Descrivere le possibili
associazioni tra tipi di
Burnout, caratteristiche
socio -demografiche e
professionali. 409 dipendenti
universitari
(campione multi –
professionale) . Lo studio suggerisce
l’esistenza di
associazioni tra diversi
tipi di B urnout
(frenetico, affranto e
sottovalutato),
caratteris tiche socio –
demografiche (età, sesso,
istruzione) e
professionali (anzianità
di servizio, tipo e durata
contratto, reddito
mensile ecc). I tipi di
Burnout dovranno essere
presi in considerazione
durante la progettazione
di trattamenti specifici a
seconda d elle
carat teristiche di ciascun
soggetto. Ciò aumenta
l'efficacia degli
interventi per il Burnout .

46
Beatrice Duzzi,
Iole Giovanardi,
Cinzia Gradellini,
IPASVI -rivista
dell’infermiere 2013
La sindrome del
burnout negli
infermieri Analisi
Statistica Mettere in correlazione
contesti cronici e acuti per
rilevare l’incidenza del
fenomeno burnout . 53 infermieri
ospedalieri divisi in
due gruppi:
reparti cronici
(medicina e
lungodegenza) ;

reparti acuti
(chirurgia e pronto
soccorso). Si evidenza un a
preval enza nello
sviluppo di B urnout nei
reparti per patologie
acute.
Palazzo Ldos S,
Carlotto MS,
Aerts DR,
Rev. Saude Publica 2012
Burnout syndrome:
population -based
study on public
servants Studio
Trasversale Identificare i fattori
predittivi per la sindrome
del B urnout tra i lavoratori
del settore pubblico . 879 funzionari
municipali di una
città metropolitana
del Brasile . La percezione del
proprio ambiente di
lavoro e quindi
visualizzarlo come
stressante e la presenza
di persone che
influenzano
negat ivamente
l’ambiente dimostrano
essere fattori predittivi
importanti.
Volpe U,
Luciano M,
Palumbo C,
Sampogna G,
Del Vecchio V,
Fiorillo A
J Psychiatr Ment Health
Nurs 2014
Risk of burnout among
early career mental
health professionals Indagine
Quantitativa Valutare la presenza di
Burnout e di sintomi
depressivi. 50 medici
psichiatrici e 50
infermieri
psichiatrici I medici pr esentano un
grado più alt o di
esaurimento emotivo e
un ridotta realizzazione
personale; gli infermieri
sono più spersonalizz ati,
come strategia di coping,
e punteggi più elevati
per la depressione ed è
associato a più alto
livello di B urnout.

47
Ilhan MN,
Durukan E,
Taner E,
Maral I,
Bumin MA
J Adv Nurs 2008 Burnout and its
correlates among
nursing staff:
questionnaire survey Studio
Descrittivo Determinare il livello di
Burnout tra gli infermieri . 474 infermieri di un
Ospedale
universitario . È importante identificare
i fattori che influi scono
ad aumentare il tasso di
Burnout per attuare
interventi organizzativi.
Kaschka WP,
Korczak D,
Broich K,
Dtsch Arztebl Int 2011
Burnout : a
faschionable diagnosis Revisione
Sistematica Criteri per diagnosticare il
fenomeno . Attualmente non esiste
una definizione accettata
ufficialmente, né un
valido strumento per la
diagnosi differenzia le.
Tomei G,
Cinti ME,
Palitti T,
Rosati MV,
Tria M,
Monti C,
Tomei F,
Fioravanti M
Med Lav 2008
Evidenza scientifica in
medicina del lavoro:
studio meta -analitico
sulla sindrome del
burnout Studio Meta –
Analitico
(ricerca
sistematica) Individuare i fattori che
predispongono alla
sindrome del B urnout . 2031 soggetti tra cui
infermieri, medici,
odontoiatri e
insegnati. Gli studi su questo
argomento hanno
evidenziato
che il contesto sociale
lavorativo risulta essere
un rilevante fattore di
rischio nell’ attivazione
di risposte di stress,
originando negli
operatori i sintomi
considerati essenz iali per
l’identificazione del
Burnout:
apatia, perdita di
entusiasmo e senso di
frustrazione.

48
Embriaco N,
Azoulay E,
Barrau K,
Kentish N,
Pochard F,
Loundou A,
et al.
Am J Respir Crit Care Med
2007

High level of burnout
in intensivists:
prevalence and
associated factors Indagine
Statistica Valutare la prevalenza dei
fattori di rischio per la
sindrome del B urnout . 189 unità di terapia
intensiva degli
ospedali pubb lici
francesi . Presentano un elevato
livello di B urnout legato
a fattori demografici e a
fattori organizzativi.
Canadas -De la Fuente GA,
Vargas C,
San Luis C,
Garcia I,
Canadas GR,
De la Fuente EI
Int J Nurs Stud 2015

Risk factors and
prevalence of burnout
syndrome in the
nursing profession Indagine
Quantitativa – Stimare la
prevalenza della
sindrome del
burnout;

– Studiare
l’associazione tra i
livelli di burnout e i
fattori di rischio.

676 infermieri I principali fattori
esplicativi della
sindrome del B urnout
sono le seguenti
variabili: età, sesso,
stato civile, avere figli,
turno di lavoro,
tipologie di aree di
servizio dell’
assistenza sanitaria,
ma é anche stato
associato a variabili di
personalità (nevrosi,
piacevolezza,
estroversione e
coscienz iosità) .

49
Barbosa dF,
Batista de LO,
Felizardo Lima L,
Ferreina dM,
Rosendo dS
Rev. Enfermagem Ufpe
2014

Burnout Syndrome:
characteristics,
diagnosis, risk factors
and prevention Ricerca della
Letteratura Presentare i seguenti aspetti
della conoscenza scientifica
relativa alla si ndrome del
Burnout:
– caratteristiche
– diagnosi
– fattori di rischio
– conseguenze
– prevenzione Il Burnout é un
fenomeno psico -sociale
correlato al contesto di
lavoro e caratterizzato da
EE, DP e RP.
Esso porta ad
assenteismo dal lavoro,
atteggiamenti di difesa,
quindi è importante
attuare strategie
individuali e
organizzative per la
promozione alla salute.

Popa F,
Raed A,
Purcarea VL,
Lala A,
Bobirnac G,
J Med Life 2010
Occupational burnout
levels in emergency
medicine –a
nationwide study and
analysis Studi o nazionale
e Analitico Identificare o meno la
presenza del fenomeno
Burnout tra i dipartimenti
di area critica . 4725 infermieri di
area critica . Evidenza un elevat o
rischio di B urnout nei
dipartimenti di
emergenza.
Le possibili spiegazioni
potrebbero essere
collegate ad alto flusso
di paz ienti,
affollamento, lunghe ore
di lavoro e situazioni con
eventi traumatici.

50
Losa Iglesias ME,
Becerro de Bengoa Vallejo
R,
Salvadores Fuentes P
Int J Nurs Stud 2010
The relationship
between experiential
avoidance and burnout
syndrome in critical
care nurses: a cross –
sectional
questionnaire survey
Studio
Descrittivo Determinare la relazione tra
la sindrome del B urnout e
tra il comportamento che
evita i coinvolgi menti
emotivi . 98 infermieri di area
critica . Dimostra una relazione
tra esperie nza empirica e
la sindrome del B urnout
tra gli infermieri di area
critica. Avere più di
trent’anni con più di
dieci anni di esperien za,
essere single senza prole,
é stato assoc iato ad un
aumento di vulnerabilità
per lo svilu ppo della
sindrome del B urnout.

Carla Zenobi,
Julita Sansoni,
Professioni infermieristiche
2007
Burnout and intensive
care Indagine
Quantitativa Valutare i livelli della
sindrome di B urnout
confrontando la prevalenza
del fenomeno nelle TI e
DO. 102 infermieri
terapia intensiva;

106 infermieri delle
degenze ordinarie. Si è dimostr ato una
maggiore prevalenza di
Burnout nelle terapie
intensive rispetto alle
degenze ordinarie.

Kleim B,
Bingisser MB,
Westphal M,
Bingisser R,
Brain Behav 2015
Frozen moments:
flashback memories of
critical incidents in
emergency personnel Indagine
Quantitativa Verificare se le situazioni
critiche sono associate a
ricordi di flashback e se
questi ricordi vengono
associat i ad EE, ansia e
depressione.
91 infermieri di area
critica . I flashback in situazioni
critiche tra gli infermieri
di area critica sono
associati ad EE, ansia e
depressione.
Ciò significa che c’é un
aumento della
prevalenza per lo
sviluppo del Burnout.

51
Ahmadi O,
Azizkhani R,
Basravi M,
Adv Biomed Res 2014
Correlation between
workplace and
occupational burnout
syndrome in nurses Studio
Trasversale Rilev are i tassi della
sindrome del B urnout:
colpisce maggiormente il
personale sanitario di area
critic a o di ortopedia e
dialisi. 100 infermieri di
pronto soccorso,
ortopedia, dialisi e
terapia intensiva . I risultati hann o mostrato
che la sindrome del
Burnout tra gli infermieri
di pronto soccorso e
terapia intensiva sono
superiori a quelli degli
infermieri che operano in
ortopedia e dialisi.

Teixeira C,
Ribeiro O,
Fonseca AM,
Carvalho AS
BMC Anesthesiol 2013

Burnout in intensive
care units – a
consideration of the
possible prevalence
and frequency of new
risk factors: a
descriptive correlation
multicentre study
Studio
Multicentrico Studiare l’incidenza e i
fattori di rischio nella
sindrome del B urnout .

300 professionisti
(82 medici e 218
infermieri) di terapia
intensiva in
Portogallo . Dallo studio é emerso un
elevato tasso di burnout
tra gli operatori e d é
stato identificato più a
rischio:
– esso femminile;
– contratto a tempo
determinato ;
– conflitti tra
colleghi per
pretendere
decisioni etiche .

Bianchi R
Acad Emerg Med 2015 A reflection on the
measurement of the
burnout syndrome
Riassunto dello
studio
Multicentrico Esaminare la prevalenza del
Burnout . Professionisti dei
dipartimenti di area
critica . Il burnout è altamente
prevalente tra i
dipartimenti di
emergenza.

Kimo Takayesu J,
Ramoska EA,
Clark TR,
Hansoti B,
Dougherty J,
Freeman W
Acad Emerg Med 2014 Factors associated
with burnout during
emergency medicine
residency Studio
Multicentrico Valutare la prevalenza del
Burnout tra i dipartimenti
di emergenza e i fattori
individuali associati . 289 professionisti
dei dipartimenti di
emergenza negli
USA . Il Burnout è molto
diffuso tra gli operatori
dei dipartimenti di
emergenza .

52
Shoorideh FA,
Ashktorab T,
Yaghmaei F,
Alavi Majd H,
Nurs Ethics 2015
Relationship between
ICU nurse’s moral
distress with burnout
and anticipated
turnover Studio
Descrittivo Determinare la cor relazione
tra disagio morale e
Burnout . 159 infermieri di
terapia intensiva in
Iran. Negli in fermieri di
terapia intensiva è
maggiore il disagio
morale. Tale disagio è
provocato dal rifiuto dei
pazienti con prognosi
infausta, trattamenti
futili, uso di tecnologie
avanzate e
contraddizioni tra
professionisti sanitari.

Silva JL,
Soares RD,
Costa FD,
Ramos DS,
Lima FB,
Teixeira LR
Rev Bras Ter Intensiva 2015
Psychosocial factors
and prevalence of
burnout syndrome
among nursing
workers in intensive
care units Studio
Descrittivo Valutare la presenza della
sindrome del B urnout tra
gli infermieri di terapia
intensiva e stabilire
associazioni con fattori
psicosoc iali. 130 infermieri di
terapia intensiva del
Brasile . La prevalenza della
sindrome del B urnout é
elevata negli infermieri
di terapia intensiva .
Questi risultati sono
importanti per la salute
degli operatori sanitari.

Healy S,
Tyrrell M
Emerg Nurse 2011
Stress in emergency
departments:
experiences of nurses
and doctors
Studio
Descrittivo Studiare gli atteggiamenti e
le esperienze di stress sul
posto di lavoro tra gli
infermieri . 150 infermieri dei
dipartimenti di
emergenza . I risultati suggeriscon o
che la maggior parte dei
partecipanti
sperimentano lo stress
sul luogo di lavoro.

53
Burghi G,
Lambert J,
Chaize M,
Goinheix K,
Quiroga C,
Farina G,
Et al.
Intensive Care Med 2014 Prevalence, risk
factors and
consequences of
severe burnout
syndrome in ICU Studio Statistico Individuare gli effetti della
sindrome del B urnout e
sottolineare l’importanza
del problema . Ogni personale di 12
unità di terapia
intensiva
dell’Uruguay . Determina assenteismo,
assunzione di alcolici e
sostanza illecite, i
professionis ti diventano
aggressivi e irritabili.
Inoltre colpisce la salute
causando patologie
cardiache, psichiatriche,
disturbo dello stomaco e
ansia.

Iordanou P,
Koutavas S,
Koulierakis G,
Babatsikou F,
Kroustalli E,
Tarpatzi K
HEALTH SCI J 2009 Syndrome of
professional burnout
in home service for
elderly Studio
Trasversale Identificare i sintomi per le
tre categorie di C. Maslach . 251 marinai . EE identifica la
sensazione psico –
somatica di
affaticamento; DP
individua una reazione
apatica e RP definisce la
persona incompetente e
sconfitta.

Epp K
Dynamics 2012
Burnout in critical
care nurses: a
literature review
Revisione della
Letteratura Esplorare come i fattori di
stress cronici che colpisco
gli infermieri di area critica
sono esposti a contribuire
allo sviluppo del B urnout . Limitata agli
infermieri di area
critica, di lingua
inglese e di cultura
occidentale . Gli infermieri
coordinatori svolgono un
ruolo fond amentale nella
prevenzione del B urnout
attraverso la creazione di
un ambiente f avorevole
di lavoro per gli
infermieri di area critica
per ridurre i fattori di
stress cronici (assistenza
ai pazienti acuti critici
ecc).

54
Adriaenssens J,
De Gucht V,
Maes S
Int J Nurs Stud 2015

Determinants and
prevalence of burnout
in emergency nurses: a
systematic review of
25 years of research
Revisione
Sistematica di
studi quantitativi
empirici Esplorare la prevalenza del
Burnout nei dipartimenti di
emergenza ed identificare i
determinati . I tassi di B urnout tra gli
infermieri di emergenza
sono elevati dovuti
all’esposizione di eventi
traumatici e situazioni di
imprevedibilità ed il
confronto con lesioni
gravi/ morte.

França SP,
De Souza,
De Martino M,
Maria Figueiredo,
Aniceto EVdS,
Silva L,
Leandro
Acta Paul Enfermagem 2012
Predictors of burnout
syndrome in nurses in
the prehospital
emergency services Studio
Quantitativo
Esplorativo Analizzare i fattori di
rischio per la sindrome di
Burnout in area critica . 42 infermieri di area
critica che lavorano
al centralino . Presenza di B urnout pe r
elevata EE, DP e ridotta
RP. L’incidenza di tale
sindrome è presente tra i
giovani che non hanno
ancora raggiunto i 30
anni.
Rodrigues da SD,
Oliveira Carreiro B,
Figueiredo da SP,
Nascimento Moraes M,
Cavalcanti Cordeiro R,
De Oliveira FF
Rev Pesquisa Cuidado
Fundamental 2014
Prevalence of burnout
syndrome among
nurses in urgency and
emergency hospital
system Studio
Trasversale
Quantitativo –
Descrittivo Studiare la p revalenza di
Burnout tra gli infermieri di
dipartimenti di
emergenza/urgenza . 110 infe rmieri di sei
ospedali
specializzati in
emergenza/ urgenza
nello stato di
Paraiba . Esiste un’elevata
prevalenza di sviluppare
la sindrome del Burnout
nell’area critica.
Arora M,
Asha S,
Chinnappa J,
Diwan AD
EMA Emerg Med Australas
2013 Review article:
burnout in emergency
medicne physicians Revisione della
Letteratura Riassumere la letteratura
disponibile sul B urnout tra i
professionisti sanitari di
emergenza/urgenza . Gli infermieri di area
critica hanno elevate
possibilità di sviluppare
la sindrome del B urnout
rispetto alle altre aree:
medico/ chirurgica.

55
Korczak D,
Huber B,
Kister C
GMS Health Technol Assess
2010
Differential diagnostic
of the burnout
syndrome Ricerca
Sistematica Rilevare le modalità con
cui viene diagnosticata la
sindrome del B urnout e
quali strumenti sono
affidabili . Diagnosi mediche e
differenziali . Non cè una procedura
validata che consente d i
diagnosticare la
sindrome di B urnout ma
esso viene valutato
attraverso questionari,
come ad esempio i l MBI .

Korczak D,
Wastian M,
Schneider M,
GMS Health Technol Assess
2012
Therapy of the burnout
syndrome Ricerca
Sistematica Valutazione dell’efficacia e
dei tipi di terapia . Sono stati inclusi 17
studi sulla
valutazione di
tecnologie sanitarie . L’efficacia della terap ia
per ridurre la sindrome
del B urnout è la terapia
cognitiva –
comportamentale.

West CP,
Huschka MM,
Novotny PJ,
Sloan JA,
Kolars JC,
Habermann TM, et al.
Jama 2006
Association of
perceived medical
errors with resident
distress adn empathy:
a prospective
longitudinal study Studio
Prospettivo
Longitudinale Valutazione della frequenza
errori durante l’assistenza . 184 Studenti
tirocinanti di
medicina . Si è mostrato che gli
errori durante
l’assistenza sono
associa ti a quei medici
con valori di B urnout .

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