Meneses2004@yahoo.fr 913 Fascicolo 01 Text

L4500 Fs850 ! I RACCONTA STORIE wi Una raccolta dei piu bei racconti di tutti i tempi e di tutto il mondo NON PERDERE IRACCONTA STORIE ALDO continua le sue straordinarie avventure con ‘aspirapolvere volante e incontra ‘uomo della luna GOBBOLINO ritorna con un nuovo episodio: vince un concorso per gatti e se ne va per mare! La VOLPE golos ra una lezione Gianni vince e perde il suo premio in L’ULTIMA FETTA DI ARCOBALENO GLIELFIEIL CALZOLAI una favola classica dei Fratelli SINDBAD IL MARINAIO racconta la storia della sua emozionante fuga PADRON TIGRE rivela l’origine delle sue strisce é in pitt una divertente filastrocca ra una noite bula e tempestosa, quando due gattini misero per la prima volta il loro freddo nasino fuori dalla grotta in cui erano nati. Era cost buio che Gobbolino riusciva a mala pena a vedere la sua gattina gemella Sutica che era nera come la notte. «Tu cosa farai da grande?» chiese Gobbolino. «Oh, io diventeră la gatta di una strega come la mamma» miagold Sutica. «Imparerd tutte le magie, sapră cavalcare una scopa, riuscird a trasformare i topi in ranocchi e volerd di notte nel vento fra i pipistrelli facendo Mii-ii-aauuu! E tutti diranno: Quella & Sutica la gatta della strega!» Gobbolino per un po’ se ne stette zitto e pensieroso, poi disse: «Io invece voglio diventare un gatto di casa. Mi acciambellerd vicino al fuoco e fard le fusa. E quando i bambini torneranno da scuola, mi tireranno le orecchie, mi faranno il solletico e scherzeranno con me. Io custodird la casa, dard la caccia ai topi e stard vicino al bambino pit piccolo. Tutti mi chiameranno: Gobbolino, il gato di casa.» ta «lo no» fece Gobbolii essere buono cosi tutti mi vorranno bene. Alla gente non piacciono i gatti delle streghe.» Aveva appena finito di parlare quando un raggio di luna lo illumind. Sutica soffid: «Ma tu non sei tutto nero, una delle tue zampe 8 bianca!» Tutti sanno che i gatti delle streghe sono neri dalla testa ai piedi e che i loro occhi sono verdi come l’erba. Nel buio della profonda grotta nessuno si era accorto di nulla, ma ora il raggio di luna aveva messo in luce la zampina sinistra di Gobbolino che era bianca come un bianco calzino. E i suoi begli occhietti rotondi erano… blu! Mamma! Gobbolino ha un cal bianco! E i suoi occhi sono blu! E lui vuole diventare un gatto di casa!» & Mamma gatta si affaccid all’ingresso della grotta e la strega dietro di lei Riempirono Gobbolino di nocehini gli tirarono le orecchie, la coda e lo scaraventarono nell’ angola pit but e umido della grotta fra i rospi della strega. Pid tardi il gattino senti la stre che diceva alla sua mamma: «Sutica, diventera una vera gattina di Ma di Gobbolino che ne fare Quando la luna fu alta nel cielo, la strega e la sua gatta montarono sulla scopa mettendo i due gattini dietro di loro in un sacco. Volavano cosi veloc che il piccolo Gobbolino occhieggiand: da un buco vedeva le stelle filar via come una cascata di diamanti. Guardar la testa e, mentre gioia, lui, tremay gid gli faceva gira Sutica miagolava d tutto e lacrime di terrore. gli cades sulla zampina bianca, tava. Finalme Montagna de bianca! Nessuno Sutica era cosi con enticava E fu cosi che Gobbolino fece il viaggio di ritorno sulla scopa dietro a mamma gata e alla sua strega. Visitarono cinquanta grote, ma nessuna\delle streghe lo volle accettare per via della sua zampina bianca e dei . suoi occhi blu. Come arrivaroho a casa, îl povero micino fu di nuovo scaraventato fra i rospi . La mattina, quando si svegli Gobbolino si ritrovă solo. La strega e la sua mamma se ne erano andate, E se non tornano piă, che ne sară di me? miagolava Gobbolino. Ma tutto un tratto gli venne un’idea «Posso andare a cercare una bella casa in cui vivere felice per’sempre! La grotta della strega era situata al margine della foresta, vicino al fiume, Gobbolino si lavă il musingysi lece’ accuratamente il pelo e trotterelld attraverso i campi fino a quando la foresta scomparve in lontananza Di fronte a lui si snodava un fiume sorgogliante pleno di pesci colorati che gli fecero vei in bocca. Ma ecco che vide una bella trota rosa, dorata e blu, nuotare lentamente verso di lui. Gobbolino tremă di eccitazione e sollev una zampina In quell’attimo la trota lo vide e, con un atan colpo di coda, schizză lontano. attino fece un balzo selvaggio, perse Equilibrio e precipită nell’acqua n un gran tonfo. Subito si mise le streghe. Nuotd e nuotă e il fiume va sempre piă lontano dalla nuotare fino a che il fiume costegsid ina distesa di terreno coltivato. Dei ragazzi stavano giocando sulle rive. «Guardate, guardate!!» gridarono. ‘agai nell’acqua că un gattinol» «Affoghera» gridă una bambina. «Presto, presto, tiriamolo fuori I ragazzi corsero vicino all acqua. con un bastone e tirarono su un Gobbolino bagnato fradicio. «Che meravigliosi occhi blu!» «Ha tre zampe nere. «E una @ bianchis: I ragazzi lo presere e lo portarono alla fattoria per farlo vedere alla loro mamma. La cucina era proprio come Gobbolino T’aveva sogn ‘erano tante pentole lucide sulla credenza, un bel fuoco allegro nel camino e un bambino nella culla. «Eh, che gatto fortunato sono!) pensd Gobbolino. «Ora mi sono davvero sistemato e potrd essere un gatto di casa per sempre!» La moglie del fattore lo prese in grembo e lo asciugă con un panno caldo. «Di dove vieni micino? Come hi braccio fatto a cascare nel fiume? Potevi affogare, sai?» «Miao», fece soddisfatto Gobbolino. Quando il suo pelo fu ben asci la moglie del fattore gli diede una ciotola colma di latte caldo. E quando lei si allontand per andare a mungere le mucche, Gobbolino giocd con i ragazzi. I gatti delle streghe conoscono un sacco di truccl anche se Gobbolino voleva diventare un gatto di casa, i trucchi li sapeva fare. Sprizad scinile blu « to, Mentre continuava ad esibirsi, entro il fattore che vide i suoi trucchi, ma non disse niente. I ragazzi furono mandati a Ietto e il gattino si acciambellă in una scatola sotto il tavolo di cuci Si era da poco addorme: facendo le fusa, quando. Toc, toc, toc! Un folletto stava indo attraverso i ve finestra. Gobbolino si tird su e. e sbadigliă: «Chi va la?>. «Lasciami entrare, gattino» disse il folletto. Gobbolino si mise a sedere e lo fissd insospettito, «Che bella cucina! Che piatti pulit Che bella culla! E che calduccino. Non mi lasci entrare?» Ma Gobbolino rimaneva seduto e continuava a scrutarlo. II folletto comincid a sbatacchiare la finestra, «Tutti uguali, voi gatti domestici. Guardati li, al calduccio e al sicuro. E guarda me, tutto solo e al freddo qua fuori! Quando Gobbolino senti queste parole, si ricordă di quando anche lui era solo e sperduto. Trotterelld fino alla finestra. «Puoi entrare a riscaldarti un pochino», disse, + II folletto salto dentro lasciando le impronte dei suoi piedi sudici e bagnati su tutto il pavimento della cucina. «Come stai? Come sta la tua famiglia?» chiese, dando uno strattone alla coda di Gobbolino. La mia mamma se n’é andata con la mia padrona la strega!», rispose Gobbolino, «E la mia gemellina Sutica sta facendo il tirocinio dalla streg della Montagna dell’ Uragano. non lo so come stanno.» «Aha!» ghignd il folletto. «Allora tu sei il gatto di una strega, eh? «Oh, no, non pid. Proprio oggi sono diventato un gatto di casa e lo sard per sempre, per sempre II folletto rise rumorosamente e fece una capriola. Rovescio il lavoro a maglia che stava sopra una seggiola ela lana si impiglid intorno alle gambe del tavolo. «Oh, stai attento!» gridd Gobbolino. Ma il folletto, senza ascoltarlo, corse alla dispensa e si chiuse dentro. E mentre il gattino si affannava tra ferri e gomitoli cercando di tirare su i punti, quel briccone saltd fuori dalla dispensa: si era mangiato tutta la panna, ©) = ‘ = 4a @ax < “ i Quella sera Aldo e il nuovo omico dormirono insieme. «Buonanotte, aspirapolvere, in un batter d’occhio.» era una volta una vecchietta che viveva con i suoi tre figli in una casetta di legno ai margini di una fitta foresta. In una fredda giornata autunnale, la vecchia donna chiese al figlio maggiore di andare nella foresta a tagliare legna per il camino. «Ma devo proprio andare?» chiese il fighio. «Quando fara proprio freddo, potremmo andare tutti a letto. Allora non ci sarebbe bisogno di accendere îl fuoco.» «Brutto pigraccio!» disse la vecchia. «Non possiamo mica restare a letto tutto l’inverno. Tu sei il pid forte dei miei figli, percid muoviti e vai a fare legna.» Al giovanotto non piaceva molto lavorare, ma alla fine si decise e prese con sé l’accetta pitt piccola che trovă in casa. Si addentro nella foresta e si avvicind a un albero mezzo marcio. «Non dovrebbe essere troppo faticoso da abbattere» pensd, e alzd Yaccetta. Aveva appena iniziato il lavoro quando senti una botta su una spalla, Si gird e cosa vide davanti a sé? L’orco piă brutto e disgustoso che si possa immaginare. Aveva un occhio rosso in mezzo alla fronte e un naso bitorzoluto e storto come la radice di un vecchio albero. «Ehi, tu, superman!» gridă ‘Orco. «Se ti azzardi ad abbattere anche un solo albero della mia foresta, ti spacco in cinquanta pezzi!» Il giovane lascid cadere laccetta, corse a casa con quanto fiato aveva e raccontă ai suoi quello che gli era successo. «Ma guarda, aver paura di un vecchio orco scemo!» sghignazzb il secondo figlio. «Io non avrei paura davverol» II mattino seguente, il secondo figlio prese un’accetta pid grossa e andă lui nel bosco per raccogliere la legna. Adocchid un grosso albero e calcol che sarebbe stato suficiente per l’inverno. Tac, Taac,… Taac! Îl rumore dell’accelta risuonava nella foresta. E infatti, dopo un po’, ecco che VOrco gli si pară davanti. «Ehi tu, energumeno! Ma che diavolo credi di fare? Se alzi l’accetta ancora una volta ti spaccheră in cento pezzil», «Non crederai mica che io abbia pa-paura di un v-vecchio o-orco come te v-v-vero? Tu non p-puoi sppaaventarmi, Co-ontinuerd ad abbattere l’aaalbero.» «La vedremo!» Alză una delle sue lunghe braccia, strappd un grosso ramo e cominciă a romperlo in minuscoli frammenti Quando il secondo fratello vide la tremenda forza dell’Orco, scappă via a gambe levate. Arrivd a casa tutto tremante e il fratello maggiore gli hiese: «Beh, dov’ă tutta la legna che hai tagliato?y «Ho incontrato anch’io lorribile Orco. Mi ha rincorso per tutta la foresta. E tropposforte per me… 2 alto pit di tre metri.) Stava ancora parlando quando îl fratello pid piccolo lo interruppe: «Io si Ghe non avrei paura di lui. Ne sono proprio sicuro. Andwiounella foresta a raccogliere la legna!)y Tu? Ma tu sei (fOppo.giovane anche per tagliareila legna, figuriamoci se-ce, la faresti con un orco simile!» «Vi pregoplasciatemi andare!» Alla fine, vincendo le sue paure, la vecchia decise di permettere al figlio minore di andare nella foresta E cost il giorno seguente il ragazzo prese l’accetta pid grossa che C’era in casa: era cosi pesante che a malapena poteva alzarla. Andă in cucina e tird fuori dalla dispensa una forma rotonda di formaggio. Quando i fratelli videro cosa stava facendo lo derisero. «Cosa pensi di fare con quel formaggio? Vuoi fare merenda con LOrco?» Ma îl ragazzo non rispose e se ne andă verso la foresta trascinando Vaccetta dietro di sé. Una volta giunto nella foresta si diresse verso ‘albero pit grosso: era grande come una casa e cosi alto che non era possibile vederne la cima. Cercă di sollevare enorme accetta, ma dovette lasciarla cadere… e ancora una volta il rumore fece accorrere lOrco. «Ma che storia é questa! Un altro! E questo @ appena un ragazzo! Se tagli il mio albero ti spaccheră in mille pez: II ragazzo guardd !’Orco dritto nell’occhio, «Provaci e ti schiaccerd come schiaccio questa pietra», e cosi rma di formaggio e la aggio grosso andă a colpire lOrco proprio nel suo grande occhio fiammeggiante. «Va bene, va bene!» gridă I” «Non spiaccicarmi come quella pietra. are tutti gli alberi che vuoi. Anzi, li taglierd io per te: si, si, li taglierd a pezzi e te li porterd fino a casa,» E da quel giorno l’Orco continuă sempre a portare alla vecchia donna e ai suoi figli tutta la legna di cui avevano bisogno, SOMMARIO DEL N.1 GOBBOLINO, IL GATIO 1VESTITI NOVI DELLA STREGA…. Pog. 2 DELLIMPERATORE.. Pog.15 Fovero Gobbolin, ci teneve La sori dal imp tente o diventore un gate d ° sa, eccoccolo dalle piu fomose tronguilomente cine Chistian Anderse e gioco Perper 1 acaneni Dai DANOTTE Rossi. Pag. 22 ~ caratteristica che hanno le ir: Sarata copartine – Sal Hale la Corve 20022 alana. LA uim £ LATÂRIARUGA… Po. 8 LA VALIGETTA ipl ait conteze 20 carat © stile per conserva iza parton alae Pte acasa al per lo chiorezza e lo semobcit operting al prezzo comp ello loro morale {iboats za pres caracal: VoReO ‘ate o ordinate af Servizio copertine. VALBERO DELLA FORESTA … Pog. 27 DELLE SCARPE… Pag. 10 tfoscinonte lone d Ex pe Prem Ayers mate, iulia anole Hale E copa del ‘ersamento dela tesa somme sal ce ena E imite iti io Batai, vin Cca 8 ata = tzac Stadio Editoriale ni Crane A Over’ ‘Bieelne attra stema Quarestn ‘Redan oguela Gece Andree [ubblcsone quinine sites delaras. Bieta eporate, Curge ear oi Sia ne Scat Reear ttenpale ee = re PERIE Eau i earned mei nA Muma {live eat: Mook. Paăon ‘re, Chapmam- Also Arata stags Distibusione Massager Periodic! SpA Adernte ADA Via 6 Cares 30 Milsno Tel eobasetit ital Copeland Ani roma ie ne

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