Il Testo Giornalistico. Aspetti Linguistici
Università ,,Stefano il Grande” Suceava
Facoltà di Lettere e Scienze della Comunicazione
Specializzazione: Rumeno -Italiano
Tesi di laurea
Il testo giornalistico. Aspetti linguistici
Relatore:
Lect. univ. dr. Ciprian Popa
Presentata da:
Motrescu Adelina Valentina
Suceava 2016
Indice
Introduzione pag.3
I. Caratteristica generale del linguaggio giornalistico
1.1. Il linguaggio dei testi giornalistici pag.5
1.2. L’espresività dei giornali pag.6
1.2.1. Punteggiatura pag.
1.2.2. Il titolo pag
II.Analisi linguistica di testi giornalistici pag.
2.1. Lessico pag.
2.1.1. Volgarismi pag.
2.1.2. Metafora pag.
2.1.3. Prestiti pag.
2.1.4. Neologismi pag.
2.1.5. Colloquialismi pag.
2.1.6. Fraseologismi pag. 2.2.1. Sintassi
2.2.2. Stil nominale pag.
Bibliografia pag.
Indice pag.
Introduzione
Il presente elaborato è nato dal desiderio di analizzare la particolarità della lingua dei quotidiani italiani.
Il temine di giornale, come più generalmente oggi si sa che indicava già prima del 1685 una pubblicazione periodica, cioè le riviste culturali. Solo nel 1869, grazie al dizionario di Tommaseo, è documentato il concetto di pubblicazione giornaliera, ma se ne ha già una affermazione per il 1814. E oggi si muove tra giornale a fumettì, giornale settimanale, giornale radio, cinegiornale, telegiornale, e specificamente giornale quotidiano (un quotidiano), su quale qui è diretto il maggior interesse per i suoi caratteri linguistici e per la sua influenza sulla precisazione e sulla evoluzione storica della lingua.
Un articolo di giornale prende sempre spunto da una serie di informazioni esenziali, che il giornalista organizza .
“ La scrittura giornalistica non può essere considerata al di fuori dei suoi supporti materiali. I titoli, l’impaginazione, le immagini, l’esecuzione tipografica fanno parte dell’ informazione.”
La lettura dei quotidiani si concentra soprattuto sui titoli e sui testit più brevi; l’attenzione è poi attratta e guidata tanto più dopo l’introduzione del colore, da imagini e infografica, i cui spazi sono aumentati a dismisura. La pressione di altri media ha sostituito il pubblico dei lettori, oggi i giovani leggono molto meno il giornale e sembrano poco interessati all’informazione in televisione, che invece attira e trattiene ancora il pubblico adulto e anziano.
I stili comunicativi, con l’adozione da parte della stampa di forme espressive proposte a programmi televisivi, ha cambiato il linguaggio, ma anche la struttura esterna del quotidiano, la televisione delle origini, imitava l’informazione a stampa ma puoi il processo si è invertito e i quotidiani si sono prima settimanalizzati e poi “televisivizzati”.
Ce una possibilità per ognuno di accedere alle fonti d’informazione direttamente dalla rete internet, e molto rapidamente quanto un giornalista professionista ha cambiato il ruolo tipico dei giornali nella costruzione dell’opinione pubblica.
A dare scatto al giornalismo, contribuiscono le riforme elettorali, la scolarizzazione e la progressiva trasformazione dell’analfabetismo, la crescita industriale e le battaglie politiche e sindacali. Si verifica un modello giornalistico più moderno, di ispirazione angloamericana, che raggiunge anche i giornali di qualità ( La Stampa, Il Corriere della Sera ).
La presente ricerca si articola in tre parti che coorispondono a tre livelli di analisi: la struttura espositiva (l’espresivita dei giornali), il lessico e la sintassi. La successione di queste parti non è casuale perché si procede da ciò che è apparso più specifico a quelli aspetti che sono comuni.
I.Caratteristica generale del linguaggio giornalistico
1.1 Il linguaggio dei testi giornalistici
Il linguaggio dei giornali reppresentano una realtà molto composita. Sia per le differenze che esistono tra i vari tipi di giornale (mensile, settimanale o quotidiano; “generico” o “speciallizzato”, per esempio il giornale economico).
Il quotidiano si puo definire come una specie di contenitore in cui trovano posto argomenti tra loro molto diversi e ogni settore (sport, politica, economia, intrattenimento, letteratura) ha un suo particolare linguaggio, con varie lingue speciali.
“Le lingue speciali vengono chiamate sottocodici, linguaggi settoriali, linguaggi tecnici, tecnoletti, gerghi, microlingue, lingue di mestiere, linguaggi specialistici.”
Negli ultimi anni grazie alla crescente integrazioni dei canali di informazione, si assiste a un generale cambiamento del linguaggo dei giornali, sempre più influenzato dallo stile comunicativo proprio di altri media (la televisione e Internet).
Si confronta in particolare: “il cambiamento delle scelte sintattiche, ispirate sempre di più a un’ideale di rapidità (sia di lettura sia di produzione): gli articoli diventano più brevi, fino ai notiziari instantanei in formato SMS ; i periodi sono molto segmentati e le singole frasi spesso separate dal punto fermo, anche a costo di spezzare la succesione logica tra principale e subordinata.”
Es.: ‹‹Non mi stupisco. Sono tutti esasperati, impauriti. Lo Stato dovrebbe essere un padre prudente. Il nostro invece si è trasformato in uno sciallo. Guardi le macchinette mangiasoldi. Sono in tutti i bar. Tanti ci rovinano. Perché autorizzarle? Ne valeva la pena? ››
I giornali restano un modello abbastanza fedele della lingua perché raccolgono, registrano e diffondono nuove parole e nuovi modi di dire, addiritura nuovi costrutti grammaticali e sintattici, contribuendo a fissarli nel elenco sociolinguistico (l’insieme delle varietà di lingua disponibile ai palanti e agli scriventi).
“Secondo una concezione moderna , per ‹‹linguaggio››, s’intende non solo , in senso stretto, la specificità espressiva lessicale, sintattica, stilistica, ma anche la modalità strutturale-comunicativa di tecniche e arti oggettivamente propria a ciascuna (linguaggio della moda, del cinema, della pittura, ecc), modalità che, a sua volta, si traduce e si esprime verbalmente in quello che è il lessico specifico o tecnico di ogniuna delle tecniche o arti considerate.”
Il linguaggio del giornale nei suoi esempi più adeguati come il ‹‹Corriere della Sera›› o ‹‹La Stampa›› nel tono, nel tipo e diversità di articoli e servizi e misure di communicazione è un linguaggio di tipo medio, al meglio della lingua nazionale unitaria che si è venuta caratterizzando e determinando, modello puntuale per l’italofono emergente.
Quello che in definitiva è molto interessante, e anche incantevole, e la creatività e funzionalita di presenza quotidiana del giornale cui spetta sempre di più una capacità correttamente informativa e insieme formativa della società civile.
1.2. L’espresività del giornale
1.2.1.Punteggiatura
“La componente espressiva o connotativa sarebbe fondamentalmente da ricollegare alla situazionalità, cioè all’incidenza del contesto situazionale sull’espressione linguistica, mentre il contenuto informativo in sé riporta alla componente referenziale della scrittura giornalistica, quella che fa riferimento alla funzione strettamente comunicativa del messaggio. In realtà nella scrittura giornalistica è arduo separare due piani e le due funzioni, che si mescolano di continuo.”
“Gli elementi che caratterizzano la scrittura situazionale e in particolare quello che Dardano ha chiamato lo stile brillante sono soprattutto; lessico connotato (triviale o espressivo), metafore (tanto più espressive quanto meno istituzionalizzate: poco espressive battaglia parlamentare, manovra politica, fluidità del traffico, più espressive molte metafore dello sport ), elementi del parlato come i segnali discorsivi ( interzioni: ab, mah, beb, boh; forme verbali vede, guardi, senta, ecc.), punteggiatura marcata, costrutti sintattici e ordine delle parole tipici del parlato.”
La particolarità del quotidiano si trova sull’espressività degli enunciati. Una forma di espressività sono le virgolette, che indicano i discorsi diretti e che dimonstrano un modo più allettante per accompagnare il lettore nella lettura.
Es.: ‹‹ Edwy Plenel, il cronista francese che fa cadere i potenti, avvisa: “Italiani, riaprite gli occhi” ››
Un diverso incarico delle virgolette è quello di attenuare le novità dei giornali, di solito si adopera per modificare il concetto iniziale di un termine.
Es.: ‹‹ Il presidente è Silvio Berlusconi: “Nunzia , è vero che tu hai un giardino?”. E così si può scatenare la sindrome Boccia, amico di Enrico Letta, che in quei medesimi instante pareva uomo forte di un governo debole: cos’è che manca al giardino, cos’è che vuole il Cavaliere? ››
Le virgolette, citate sopra sono usate anche per attenuare le parole, modificando l’origine diventa una metafora.
Es.: ‹‹ Una guida per capire quanto un instituo di credito ha le “spalle larghe” per affrontare le dificoltà e per non finire in crisi. ››
Nei quotidiani si adopera i due punti parecchio e non sempre introduno il discorso diretto. I discorsi si possono essere sia tra le virgolette sia da sole.
Es.: ‹‹ Mckinsky: “Chi più dà più prende” ››
‹‹ Rosita Celentano: “Alla fine, chi deve pagare, pagherà.” ››
‹‹ Roberto Saviano: la mafia non si ferma alle frontiere ››
‹‹ Italia-Olanda: Adesso è il momento dei quarantenni ››
‹‹ Incontrare gli “altri” in Europa tra frontiere, identità e culture ››
La punteggiatura raffigura un sicuro criterio di comprendere più eloquente, e contribuie a identificare gli enunciati .
Le funzioni che Serianni individua per i due punti sono:
“sintattico-argomentativa – si introduce la conseguenza logica o l’effetto di un fatto gia illustrato.
sintattico-descrittiva – si esplicitano i rapporti di un insieme
appositiva – si presenta una frase con valore di apposizione rispetto
alla precedente
segmentatrice – si introduce un discorso diretto in combinazione
con virgolette e trattini.”
Es.: ‹‹ Allarme 42 gradi: 100 mila bottigliette d’aqua nelle principali stazioni ››
‹‹ Marco Foollini: Il carattere democristiano è un tratto ineliminabile dell’anima politica dell’Italia ››
‹‹ Parla Obama: “Nessun segno di una regia” ››
‹‹ Rosita Celentano: ” Noi figli di papà, condannati a non essere presi sul serio” ››
1.2.2. Il titolo
“ Vi sono molti modi di leggere un quotidiano. Uno dei più comuni consiste nel
lasciare scorrere l´occhio sulle titolature. Il lettore vuole “sapere” tutto, ma non vuole
soffermarsi. La struttura della pagina favorisce questo desidero. I titoli, l´impaginazione, le
immagini concorrono a un fine: “sapere prima di comprendere”.”
Il titolo contiene la principale indicazione che da una comprensione sostanziale delle novità, che il lettore sceglie di approsimarsi ad un contenuto o no. Con i titoli si deve comunicare la indicazione essenziale dell’paragrafo, e deve essere scritto in una struttura più accessibile.
“ Dunque il titolo deve essere chiaro, invitante, quasi uno slogan pubblicitario e soprattutto dovrebbe contenere la notizia. In generale il titolo rappresenta uno degli elementi di completamento più importanti che costituiscono un quotidiano. È evidente che non è solamente il titolo ad attirare l´attenzione dei lettori, altrettanto valgono le fotografie e la scelta di impaginazione; ma l´essenza più importante che porta il lettore a leggere un articolo, di cui egli stesso si rende conto, rimane il titolo: un tratto caratterizzante lo stile ed il livello del quotidiano oppure si può dire «un monogramma di contenuto »
I titoli nei quotidiani italiani si dividono in tre piani.
Es.: ‹‹ Occhiello: Che disastro i nostri padri, fortuna che ci sono i nonni.
Titolo: Salto di generazioe
Sommario: Come “genitori politici”, Bersani, Bossi, Grillo e gli altri non sono stati capaci di darci un futuro.Infatti il passaggio del testimone avviene tra un signore di 87 anni e uno di 46 ››
L’occhiello include l’argomento principale dell’paragrafo. Nello stesso tempo può essere un avviso e un richiamo del lettore per la lettura del giornale.
Il titolo esprime l’ideea principale e sintetizza l’evento, in una minima quantità di espressioni.
Nel sommario sappiamo la indicazione dell’contenuto.
“La titolatura nel suo complisso è il codice in funzione del quale è letto l’articolo; al tempo stesso, rappresenta il punto d’integrazione tra i contenuti e l’aspetto grafico-iconico dell’articolo. Un rapporto analogo si ha tra lo slogan e l’immagine del messaggio pubblicitario. Ciò spiega come nei titoli soprattutto si riveli il carattere del quotidiano, come in essi si manifesti, in modo eminente, il fattore di spettacolarizzazione. Il passagio dall’argomentazione al condizionamento appere qui in modo evidente.”
Nel fragmmento sono presenti molti argomenti caratteristici. Tante parole collocate tra le virgolette, raffigurate da metafore e iperbole.
Nell’ultimo paragrafo è messo tra le virgolette un prestito dalla lingua englese. I anglicismi sono spesso usati nei quotidiani italiani e delle volte le parole sono modificate e italianizzate.
Es.: ‹‹ A volte i negozi online sono vetrine virtuali collegate a boutique “ in carne e ossa”, come Brebì, “little concept store” di Como (brebi.it). “ Le due realtà funzionano bene insieme”, racconta Maddalena Ambrosoli, co-fondatrice della boutique. “ Il sito ha molta più visibiltà rispetto al negozio. Ma quest’ultimo dona maggiore credibilità all’ecommerce”. Spesso il bello sta nella ricerca di marchi inediti, appena nati, come “Nina and other litter things”, specializzato nella piccola cartoleria (ninandotherlit-tlethings.bigcartel.com).
Anche i siti stranieri sono accolti con grande entusiasmo grazie alle spese di spedizione sempre meno onerose o addirittura gratuite. Molti hanno il proprio blog, ideale per cogliere ispirazioni di stile, e la sezione “outlet”. ››
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Acest articol: Il Testo Giornalistico. Aspetti Linguistici (ID: 116129)
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